
Purtroppo per Tudor, la situazione disastrosa in cui ha trovato la Juventus che ha ereditato non permette di valutare il suo lavoro se non guardando la classifica ossessivamente. E questo con buona pace di interviste del predecessore che nel suo meraviglioso universo chiedeva ancora tempo, forse per far scivolare i bianconeri ancora più in basso. Il punto dell'Olimpico, in casa di un Ranieri schiacciasassi fino a questo punto della stagione, ha anche un retrogusto un po' amaro di quelli juventini, di quelli di due punti persi, della vittoria che fa male non aver portato via non importa l'avversario che si avesse di fronte. E questo, a così poca distanza dal fallimento di Motta, è già una vittoria del tecnico croato.
L'1-1, questo 1-1, dice molto di più del risultato: il vantaggio è arrivato con una stoccata simbolica, quella al volo di un Locatelli finalmente goleador e galvanizzato dalla fascia al braccio confermata dopo il cambio di allenatore, poi la mossa azzardata di Ranieri da tutto per tutto già al 46', incassata dopo cinque minuti e subito richiamata dal buon senso e dall'esperienza. Le tante occasioni svanite per errori negli ultimi venti metri, Yildiz unico insostituibile davanti, il recupero di alcuni giocatori e il tentativo su altri - Koopmeiners di nuovo fantasma - sono i messaggi che Tudor manda a squadra, società e tifosi, nel poco tempo a disposizione. Finora, decisamente azzeccati.