Juve protagonista, la Roma si salva: gol Locatelli, l'1-1 se l'inventa Ranieri

Dopo sette vittorie consecutive i giallorossi rallentano: gli uomini di Tudor all'Olimpico si muovono da squadra e alla fine ci sono anche rimpianti
Juve protagonista, la Roma si salva: gol Locatelli, l'1-1 se l'inventa Ranieri© ANSA

Purtroppo per Tudor, la situazione disastrosa in cui ha trovato la Juventus che ha ereditato non permette di valutare il suo lavoro se non guardando la classifica ossessivamente. E questo con buona pace di interviste del predecessore che nel suo meraviglioso universo chiedeva ancora tempo, forse per far scivolare i bianconeri ancora più in basso. Il punto dell'Olimpico, in casa di un Ranieri schiacciasassi fino a questo punto della stagione, ha anche un retrogusto un po' amaro di quelli juventini, di quelli di due punti persi, della vittoria che fa male non aver portato via non importa l'avversario che si avesse di fronte. E questo, a così poca distanza dal fallimento di Motta, è già una vittoria del tecnico croato.

 

L'1-1, questo 1-1, dice molto di più del risultato: il vantaggio è arrivato con una stoccata simbolica, quella al volo di un Locatelli finalmente goleador e galvanizzato dalla fascia al braccio confermata dopo il cambio di allenatore, poi la mossa azzardata di Ranieri da tutto per tutto già al 46', incassata dopo cinque minuti e subito richiamata dal buon senso e dall'esperienza. Le tante occasioni svanite per errori negli ultimi venti metri, Yildiz unico insostituibile davanti, il recupero di alcuni giocatori e il tentativo su altri - Koopmeiners di nuovo fantasma - sono i messaggi che Tudor manda a squadra, società e tifosi, nel poco tempo a disposizione. Finora, decisamente azzeccati. 

 

 

 

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Kalulu evita un gol e mezzo, Svilar e la traversa fermano Nico

Un quarto d'ora di predominanza bianconera all'Olimpico, con Weah a scaldare i guanti di Svilar e Mancini a usare le maniere forti, impunito, su Yildiz. La partita si accende, anche la Roma inizia a prendere campo e sfiora il vantaggio: incomprensione tra Locatelli e Weah, la palla torna alla Roma in zona pericolosa, Dovbyk lavora bene di sponda per Cristante che entra in area e piazza il diagonale vincente. Ma c'è Kalulu a salvare Di Gregorio e la Juve, una spaccata provvidenziale per i bianconeri che restano in piedi, per Cristante l'amaro in bocca e poi anche un'ammonizione per una sbracciata due minuti dopo. Dall'altra parte la squadra di Tudor non sta a guardare: Weah pennella per Nico che si ilbera in area, colpo di testa che Svilar smanaccia deviando sulla traversa.

Vlahovic spreca, ma almeno c'è. El Shaarawy pareggia i legni

Top e Flop volanti: Kalulu si conferma pilastro della difesa Juve, il francese si muove nel reparto già da veterano e sporca un assist di Koné che avrebbe messo in porta El Shaarawy. Pierino soffre però i palloni alti e quando El Shaarawy gli salta sopra su invenzione di Soulé Di Gregorio può solo ringraziare il palo. Vlahovic, di contro, non spicca per pulizia: spreca il tap in dopo la parata super di Svilar, vanifica anche una punizione pericolosa ai venti metri centrale sul portiere, sbaglia stop e non riesce a difendere il pallone dalla marcatura solida di Hummels. Ma almeno il serbo è dentro la partita e permette con i movimenti e il sacrificio di aprire il gioco per i compagni, risultando essere punto di riferimento e non necessariamente toccando il pallone, diversamente dal mondo di Motta. E infatti è lui a dare il via all'azione del gol.

 

 

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Locatelli fa la cosa per bene, Juve avanti all'intervallo

Match in equilibrio, ma la Juve è più cinica e mette a referto un colpo durissimo poco prima dell'intervallo: parte tutto da un rinvio di Weah, che Vlahovic (senza la pressione del marcatore) addomestica bene e lavora di esterno sinistro per McKennie, progressione e servizio per l'accorrente Kalulu in scorribanda sulla fascia con cross incorporato. Celik ci arriva di testa ma sporca solo, il pallone che arriva al limite dell'area, Locatelli si coordina e di destro schiaccia al volo la conclusione ad infilarsi a fil del palo di un incolpevole Svilar.

 

Primo gol in stagione per il capitano bianconero, il secondo in carriera alla Roma dopo quello nel 4-3 di allegriana e landucciana memoria sempre all'Olimpico con il gol decisivo nonsense di De Sciglio e Szczesny che ipnotizza Pellegrini dal dischetto.  La Roma si fionda in avanti per cercare il pari, proteste all'ultimo minuto per una deviazione di Kelly in area su conclusione di un frizzante El Shaarawy, il tocco è di schiena e non ha nulla del rigore.

 

 

 

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Ranieri maestro, entra Shomurodov e pareggia 

Ranieri rompe gli indugi da subito: fuori Hummels, dentro Shomurodov, Roma a trazione anteriore. Che però lascia praterie in transizione, due ripartenze bianconere che possono valere un 2-0 vengono vanificate dagli errori di precisione nell'ultimo passaggio. Ma il rischio calcolato paga, il tecnico della Roma si dimostra maestro nel leggere la partita e proprio l'uzbeko si ritrova sul destro la palla del pari dopo la parata di Di Gregorio sul colpo di testa di Ndicka, pescato da Soulé: palla sotto la traversa e dopo cinque minuti la partita è di nuovo in parità. 

Roma riequilibrata, Tudor lancia Kolo e Koop

Ranieri si riposiziona equilibrato: Paredes per Cristante è più geometria e meno centimetri,  Gourna-Douath per El Shaarawy è il centrocampista per l'attaccante per irrobustire di corsa e muscoli la Roma rinunciando alle fiammate. Come quella di McKennie, che in area si trova l'attento Svilar a chiudergli lo specchio in maniera superlativa. Giallo per Renato Veiga, una spinta su Dovbyk, e un'altra ripartenza bianconera sprecata, anche in superiorità numerica. Cambia anche Tudor per il finale: tripla sostituzione, fuori Dusan, Nico e Weah, dentro Kolo, Koop e Cambiaso. 

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Koop dissociato, Yildiz ci prova ma non si passa

Nelsson per Celik è scelta obbligata di Ranieri, quella di Savona per Locatelli no: quando manca un quarto d'ora più recupero, McKennie passa al centro e a destra la Juve guadagna energie e spinta davanti e controllo dietro, anche perché Angelino inizia a farsi sentire. Yildiz ci prova, la giocata è sempre nelle corde del turco che infatti viene premiato restando in campo, mentre Koopmeiners resta isolato dalla partita anche mentalmente, senza dare un impatto forte al match. Baldanzi per Dovbyk, la Roma termina i cambi, ci prova di più la Juve alla fine ma finisce 1-1: si ferma la striscia di vittorie consecutive dei giallorossi, continua per entrambe le squadre quella positiva. 

 

 

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Purtroppo per Tudor, la situazione disastrosa in cui ha trovato la Juventus che ha ereditato non permette di valutare il suo lavoro se non guardando la classifica ossessivamente. E questo con buona pace di interviste del predecessore che nel suo meraviglioso universo chiedeva ancora tempo, forse per far scivolare i bianconeri ancora più in basso. Il punto dell'Olimpico, in casa di un Ranieri schiacciasassi fino a questo punto della stagione, ha anche un retrogusto un po' amaro di quelli juventini, di quelli di due punti persi, della vittoria che fa male non aver portato via non importa l'avversario che si avesse di fronte. E questo, a così poca distanza dal fallimento di Motta, è già una vittoria del tecnico croato.

 

L'1-1, questo 1-1, dice molto di più del risultato: il vantaggio è arrivato con una stoccata simbolica, quella al volo di un Locatelli finalmente goleador e galvanizzato dalla fascia al braccio confermata dopo il cambio di allenatore, poi la mossa azzardata di Ranieri da tutto per tutto già al 46', incassata dopo cinque minuti e subito richiamata dal buon senso e dall'esperienza. Le tante occasioni svanite per errori negli ultimi venti metri, Yildiz unico insostituibile davanti, il recupero di alcuni giocatori e il tentativo su altri - Koopmeiners di nuovo fantasma - sono i messaggi che Tudor manda a squadra, società e tifosi, nel poco tempo a disposizione. Finora, decisamente azzeccati. 

 

 

 

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