Como-Juve 2-0: Kempf apre, Nico Paz sigilla e la rivoluzione Tudor crolla. Kalulu e Cambiaso horror

Tonfo bianconero pesantissimo, sul banco degli imputati la difesa a quattro e la partita degli esterni
Como-Juve 2-0: Kempf apre, Nico Paz sigilla e la rivoluzione Tudor crolla. Kalulu e Cambiaso horror

Il primo schiaffo fa malissimo alla Juventus, che tra una rivoluzione tattica fallita e una sconfitta pesantissima per classifica e ambizioni esce con le ossa rotte da Como, ko 2-0 per le reti in avvio di Kempf e nel finale di Nico Paz. Tudor inizia nel peggiore dei modi un ciclo di trasferte durissime tra Madrid e Roma delle quali questa era sulla carta la più abbordabile. Sotto accusa il passaggio alla difesa a quattro, mai messa in campo prima, con una coppia di centrali mai collaudata (Rugani-Kelly) e due esterni che hanno messo in mostra tutta la loro incapacità a ricoprire difensivamente un ruolo chiave: proprio Kalulu e Cambiaso sono i simboli di questo primo tonfo stagionale bianconero, presi d'infilata sui gol, con Nico Paz a vincere sul campo la sfida nella sfida tra numeri 10 con uno sfiancato Yildiz...

La squadra di Fabregas festeggia e aggancia a dodici punti i bianconeri che restano fuori dalle posizioni di vertice, anche e soprattutto perché, al di là dei passaggi a vuoto difensivi, a pesare è stato soprattutto la mancanza di cinismo e di determinazione sottoporta: tantissime occasioni costruite dagli esterni nel primo tempo e mai finalizzate, tiri imprecisi o conclusioni senza lucidità buttate addosso ai difensori. In un calcio dove la difesa è sempre meno importante, non trovare il gol contro una squadra fragilissima in difesa come questo Como è forse anche peggio di come provi a sistemare il reparto offensivo che, non avendo Bremer, ovviamente risente in termini di solidità. 

 

 

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Stoccata e gialli Como, la Juve non affonda

La difesa a quattro di Tudor viene infilata dopo...quattro minuti: corner corto di Nico Paz dopo uno scambio, cross sul secondo palo dove Kalulu latita e Kempf arriva come un treno a scaricare al volo il pallone dentro la porta di Di Gregorio. Intensità alta, come ci si potrebbe aspettare, dei padroni di casa che spendono due gialli sacrosanti - Alberto Moreno e Smolcic - per evitare ripartenze bianconere, ma non basta, gli spazi lasciati dalla squadra di Fabregas sono praterie e per due volte Conceicao e Yildiz non affondano il colpo pur in ottima posizione per centrare la porta. Sia il turco che il portoghese creano letteralmente il panico palla al piede, assente ingiustificato Koopmeiners che continua a vagare per il campo sprecando anche una clamorosa occasione regalatagli dal numero 10, un sinistro a botta sicura tirato addosso a un difensore. Squadre spaccate, la Juventus non verticalizza con i difensori né con gli esterni, Loca è chiamato a cantare e portare la croce senza aiuto dall'olandese. 

Morata ci prova, si vede David. Ma non viene servito...

Alla mezz'ora salgono in cattedra i centravanti: Morata scalda le mani di Di Gregorio e prova più volte la conclusione, David entra in partita con una cavalcata in contropiede che non si concretizza solo per l'errore finale di Yildiz nel passaggio. Altro giallo Como, Diego Carlos abbatte Thuram in ripartenza dopo una bella parata di Di Gregorio su un diagonale di Alberto Moreno e ancora il francese che non trova la porta in area con David furioso con Kalulu che preferisce il passaggio al centrocampista piuttosto che alla punta. Festival degli orrori in difesa, il Como è un colabrodo e la Juve non è da meno, Rugani mette una pezza ad un errore precedente murando il tiro a botta sicura di Vojvoda.

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Caqueret grazia la Juve, Koopmeiners il Como

Dentro Ramon per Diego Carlos ammonito, cambio alla Inzaghi per lo squalificato Fabregas che dirige da una cabina in tribuna, tanto Arsenal con Henry e Wenger seduti fianco a fianco a parlare guardandosi la partita mentre Kempf viene medicato e non si gioca quasi per cinque minuti. Caqueret grazia la Juve su una respinta di Di Gregorio, Ayroldi grazia Da Cunha che abbatte David da dietro ai venticinque metri, Koopmeiners il Como mandando fuori dalla porta la punizione e poi appoggiando di testa al portiere un colpo di testa senza determinazione. Poco più di un'ora di gioco, Thuram di testa non trova la porta mentre Fabregas chiama le due punte: Douvikas e Alex Valle per Caqueret e Alberto Moreno. 

Vlahovic dentro ma Nico Paz chiude i conti. Cambiaso pivello

Fuori Koop e Locatelli, si passa alle due punte centrali anche in bianconero a meno di venti minuti dal termine ma non è giornata per la Juve, che imposta meravigliosamente un'azione fino all'area avversaria per poi sbagliare malamente l'ultimo passaggio e farsi infilare in contropiede, per il raddoppio del Como: Nico Paz contro Cambiaso, per il quale l'agente aveva scomodato niente di meno che Maldini come paragone in settimana, l'argentino ha solo il sinistro dove andare e lo juventino glielo concede cascando nella finta come un pivello, tiro a giro e Di Gregorio a raccoglierla dentro la porta. 2-0 e tutto finito, il forcing finale non serve a nulla se non a caricare ancora di più la festa dei padroni di casa e a lasciare i bianconeri sul banco degli imputati, con tanto da discutere...

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Il primo schiaffo fa malissimo alla Juventus, che tra una rivoluzione tattica fallita e una sconfitta pesantissima per classifica e ambizioni esce con le ossa rotte da Como, ko 2-0 per le reti in avvio di Kempf e nel finale di Nico Paz. Tudor inizia nel peggiore dei modi un ciclo di trasferte durissime tra Madrid e Roma delle quali questa era sulla carta la più abbordabile. Sotto accusa il passaggio alla difesa a quattro, mai messa in campo prima, con una coppia di centrali mai collaudata (Rugani-Kelly) e due esterni che hanno messo in mostra tutta la loro incapacità a ricoprire difensivamente un ruolo chiave: proprio Kalulu e Cambiaso sono i simboli di questo primo tonfo stagionale bianconero, presi d'infilata sui gol, con Nico Paz a vincere sul campo la sfida nella sfida tra numeri 10 con uno sfiancato Yildiz...

La squadra di Fabregas festeggia e aggancia a dodici punti i bianconeri che restano fuori dalle posizioni di vertice, anche e soprattutto perché, al di là dei passaggi a vuoto difensivi, a pesare è stato soprattutto la mancanza di cinismo e di determinazione sottoporta: tantissime occasioni costruite dagli esterni nel primo tempo e mai finalizzate, tiri imprecisi o conclusioni senza lucidità buttate addosso ai difensori. In un calcio dove la difesa è sempre meno importante, non trovare il gol contro una squadra fragilissima in difesa come questo Como è forse anche peggio di come provi a sistemare il reparto offensivo che, non avendo Bremer, ovviamente risente in termini di solidità. 

 

 

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