Legati al territorio
«Nella mia carriera professionale ho avuto modo di conoscere e di entrare in contatto con diversi club, ma non avevo mai visto un legame così forte tra una società e il territorio come quì a Bergamo. Noi vogliamo crescere con la nostra provincia, che a mio parere vanta delle qualità tra le più importanti a livello nazionale. Questa è la nostra forza» ricorda il manager della società atalantina. Congratulazioni per la recente partnership siglata con Konami. «Avere siglato un accordo a lungo termine con uno dei colossi, tra i più importanti a livello globale del mondo dei videogiochi, è motivo di orgoglio. Fino ad ora la multinazionale giapponese deteneva i diritti esclusivi per lo sfruttamento dell’immagine di Juventus, Roma, Lazio e Napoli in Serie A. Se siamo entrati in questa prestigiosa scuderia vuol dire che la nostra qualità è stata riconosciuta. Anche a livello di immagine sui social network abbiamo avuto un immediato riscontro di pubblico. In meno di sei ore il post su Instagram ha raggiunto 212 commenti e 37mila visualizzazioni».
«225 aziende con noi»
Mi sembra scontato, i successi internazionali dell’Atalanta hanno dato un nuovo appeal al club anche in termini di marketing. «In parte è vero, negli ultimi anni c’è stata una drastica accelerazione. Però mi piace ricordare che è stato un processo graduale: nel 2014, quando sono arrivato in questa realtà per me totalmente nuova, ho notato subito grandi potenzialità e possibilità offerte dal territorio, anche se a quei tempi la squadra non era ai livelli attuali. Ovviamente le recenti trasferte europee ci hanno consentito di testare sul campo come lavorano i top club e di avere occasione di conoscere i corrispondenti internazionali nelle società più gloriose e titolate al mondo. Momenti che ci hanno permesso di crescere a livello collettivo. Oggi siamo più forti in ambito sportivo, organizzativo e commerciale». Riesce a fornirci qualche dato? «Certo. Nel 2014 avevamo 50 aziende che supportavano l’Atalanta, oggi ce ne sono più di 225, circa l’80% fa parte del territorio bergamasco, mentre il 20% sono realtà nazionali e internazionali. Dunque siamo cresciuti di 5 volte rispetto al 2014. Poi mi sembra palese, se arrivano nuovi partner, ci sono anche più risorse per essere competitivi nel mercato e in ambito sportivo».