Atalanta, Zanforlin esclusivo: "Il marchio ora è d'oro"

Il direttore commerciale: "Vogliamo crescere con la nostra provincia. Orgogliosi dell'accordo con la Konami. 225 aziende lavorano con noi oggi"
Atalanta, Zanforlin esclusivo: "Il marchio ora è d'oro"© www.imagephotoagency.it

BERGAMO - Ogni società di calcio presenta al suo interno un’organizzazione complessa. Dietro le quinte esistono una serie di figure imprescindibili, ma più discrete rispetto a quelle sotto i riflettori, che concorrono all’economia dell’azienda. Spesso e volentieri ai risultati eccellenti sul campo da gioco corrispondono una serie di risultati altrettanto positivi in ambito commerciale. Il modello di questa relazione biunivoca è rappresentato dall’Atalanta, che nel suo organigramma può vantare diversi leader dislocati per settore di competenza: Romano Zanforlin, direttore commerciale e marketing del club orobico dal 2014, è uno di questi.  

Legati al territorio 

«Nella mia carriera professionale ho avuto modo di conoscere e di entrare in contatto con diversi club, ma non avevo mai visto un legame così forte tra una società e il territorio come quì a Bergamo. Noi vogliamo crescere con la nostra provincia, che a mio parere vanta delle qualità tra le più importanti a livello nazionale. Questa è la nostra forza» ricorda il manager della società atalantina. Congratulazioni per la recente partnership siglata con Konami. «Avere siglato un accordo a lungo termine con uno dei colossi, tra i più importanti a livello globale del mondo dei videogiochi, è motivo di orgoglio. Fino ad ora la multinazionale giapponese deteneva i diritti esclusivi per lo sfruttamento dell’immagine di Juventus, Roma, Lazio e Napoli in Serie A. Se siamo entrati in questa prestigiosa scuderia vuol dire che la nostra qualità è stata riconosciuta. Anche a livello di immagine sui social network abbiamo avuto un immediato riscontro di pubblico. In meno di sei ore il post su Instagram ha raggiunto 212 commenti e 37mila visualizzazioni». 

«225 aziende con noi»

Mi sembra scontato, i successi internazionali dell’Atalanta hanno dato un nuovo appeal al club anche in termini di marketing. «In parte è vero, negli ultimi anni c’è stata una drastica accelerazione. Però mi piace ricordare che è stato un processo graduale: nel 2014, quando sono arrivato in questa realtà per me totalmente nuova, ho notato subito grandi potenzialità e possibilità offerte dal territorio, anche se a quei tempi la squadra non era ai livelli attuali. Ovviamente le recenti trasferte europee ci hanno consentito di testare sul campo come lavorano i top club e di avere occasione di conoscere i corrispondenti internazionali nelle società più gloriose e titolate al mondo. Momenti che ci hanno permesso di crescere a livello collettivo. Oggi siamo più forti in ambito sportivo, organizzativo e commerciale». Riesce a fornirci qualche dato? «Certo. Nel 2014 avevamo 50 aziende che supportavano l’Atalanta, oggi ce ne sono più di 225, circa l’80% fa parte del territorio bergamasco, mentre il 20% sono realtà nazionali e internazionali. Dunque siamo cresciuti di 5 volte rispetto al 2014. Poi mi sembra palese, se arrivano nuovi partner, ci sono anche più risorse per essere competitivi nel mercato e in ambito sportivo».  

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