Atalanta per la storia, da Mondonico a Gasperini come 34 anni fa

Atalanta per la storia, da Mondonico a Gasperini come 34 anni fa© ANSA

Fra sei giorni saranno trascorsi esattamente 34 anni. Era il 20 aprile 1988: a Bergamo l’Atalanta, all’epoca in serie B, fu sconfitta per 2-1 dal Malines che, nella semifinale di ritorno della Coppa delle Coppe, bissò il risultato dell’andata ed eliminò la squadra allenata da Emiliano Mondonico. Il club belga, debuttante assoluto nelle competizioni continentali, conquistò il trofeo l’11 maggio, nella finale di Strasburgo, battendo l’Ajax per 1-0. Il 19 giugno, a Bergamo, superando il Messina per 1-0, l’Atalanta brindò al ritorno in Serie A. Stasera, alla squadra di Gian Piero Gasperini si offre un’occasione storica: eguagliare l’euroimpresa di Emiliano, guadagnando la semifinale di un torneo Uefa. Due anni fa, nell’inconsueta Final Eight di Champions League disputata interamente a Lisbona per ragioni legate alla pandemia, la Dea ha sfiorato l’exploit, negatole al 93’ da Choupo-Moting che portò il Paris Saint Germain in semifinale dove, quando si dicono i corsi e i ricorsi storici, i francesi trovarono ed eliminarono proprio il RB Lipsia.

In questi trentaquattro anni, l’Atalanta è andata dalla Terra alla Luna e, negli ultimi dodici anni, da quanto Antonio Percassi ne è ridiventato il presidente, dalla Luna è volata su Marte. Sul campo: tre terzi posti consecutivi; cinque campagne europee consecutive; due quarti di finale consecutivi; due finali di Coppa Italia nell’arco delle ultime tre edizioni che hanno preceduto l’attuale allineata alle semifinali. Fuori dal campo: sei utili consecutivi di bilancio per complessivi 164 milioni di euro, record assoluto; 60 milioni di investimento nel centro sportivo di Zingonia, portato a livello europeo per efficienza e organizzazione, con il fiore all’occhiello dell’Accademia Mino Favini, il vivaio da cui sono usciti anche i sessanta giocatori formati nel settore giovanile e attualmente in prestito, autentica riserva d’oro della società. E ancora: lo stadio di proprietà, acquistato nel 2017, ristrutturato e omologato dall’Uefa per la Champions League; l’arrivo dei soci americani made in Boston Celtics, capitanati da Steve Pagliuca, con l’apporto di circa 300 milioni di euro e il cui ingresso è stato significativamente ratificato proprio alla vigilia della Partita dell’Anno, cioè la Partita Più importante degli ultimi 34 anni. Pagliuca che vuole entrare anche nel Chelsea: se ci riuscisse, provate a immaginare quali scenari e quali alleanze di mercato si potrebbero aprire con una sinergia fra i campioni d’Europa e del mondo uscenti e l’EuroDea. Si capisce perché la storia bussi stasera al Gewiss Stadium di Bergamo. Con i Percassi, Gasp, i giocatori, i tifosi pronti alla bolgia, perfettamente consapevoli che, lassù, qualcuno li ama.

 

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