© Marco Canoniero
BENEVENTO - Prima la Juve e la Lazio, domani il Milan: un crogiuolo di sensazioni ed emozioni forti racchiuse nell’arco di poche settimane per Pippo Inzaghi. "Con il Milan non potrà mai essere una gara normale", ha riconosciuto. Né può esserlo per la Strega, al cui cospetto il Diavolo ha già dovuto inchinarsi: nell’unica esperienza dei giallorossi in A prima dell’attuale, la squadra meneghina risultò la più munifica nei confronti del Benevento, che ai rossoneri carpì 4 punti sui 6 in palio. Clamoroso il primo, oltretutto in assoluto per la squadra del presidente Oreste Vigorito. Che aveva polverizzato ogni record a livello europeo in senso negativo, 14 le sconfitte consecutive ed ecco che il 3 dicembre 2017 al “Ciro Vigorito” arriva il Milan, da qualche giorno affidato a Rino Gattuso. Si disputava la quindicesima giornata (come domani), Ringhio sembra aver imbroccato la prima, pur se con qualche patema, sta portando a casa il match 2 a 1. Al triplice trillo mancano soli 10 secondi, i giallorossi portano l’ultimo attacco con D’Alessandro, lo mette giù Ignazio Abate, difensore rossonero nato ad una ventina di chilometri dallo stadio. Cataldi alla battuta, anche Brignoli, scuola Juve, va all’arrembaggio, sembra spiccare un volo, chiude gli occhi e va su di testa, Donnarumma pietrificato, è 2 a 2, stadio in delirio per il primo punto in A. Al ritorno andò persino meglio, San Siro espugnato grazie ad una rete di Iemmello.