Bologna, Motta e il calcio patriarcale: "Vogliamo una società civilizzata"

Le dichiarazioni dell'allenatore in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Lecce: il sostituto di Orsolini, il futuro e un messaggio sociale

A Lecce per continuare a stupire e per sognare l'Europa: il Bologna, dopo al vittoria contro il Torino, sarà ospite a Via del Mare in una trasferta molto delicata. "Ora le pressioni sono tante" - ha detto Thiago Motta in conferenza stampa. I rossoblu sono sicuramente la rivelazione più bella della Serie A per risultati e anche per il gioco espresso. Un unico neo è l'infortunio di Orsolini, uno dei trascinatori. L'allenatore ha svelato il suo sostituto e ha presentato il match, parlando anche di un tema delicato come la violenza sulle donne.

Lecce-Bologna, la conferenza di Thiago Motta

"Lavorare sotto pressione cambia. Qualcuno ha bisogno di un po' più di tempo, mentre c'è chi invece si esalta. Questa è una delle tante cose belle che ci stanno accadendo, perché siamo dove volevamo essere, dobbiamo prepararci bene ed essere pronti. Dobbiamo concentrarci sul campo". Sulle scelte in attacco: "Ndoye e Saelemaekers li ho visti bene come tutti gli altri, sono i due esterni che avremo a disposizione perché Orsolini e Karlsson sono infortunati". Sul rapporto con l'ambiente e il futuro: "I tifosi vogliono vivere questo momento, la prossima partita è la più importante. Questo è quello che sento io quando vado fuori, quando incontro la gente. Cosa pensa Saputo? Se ci sono novità le saprete. Nel presente non abbiamo parlato, il presidente è il presidente, noi facciamo il nostro lavoro".

Sull'esultanza dopo il gol di Fabbian contro il Torino: "C'erano emozioni. Il frutto del lavoro di questi ragazzi che si impegnano e di tutte le altre persone del club". Sul Lecce: "Squadra difficile da affrontare come tutte quelle di Serie A. Vanno veloci, hanno esterni rapidi e di qualità e lì dobbiamo fare quello che sappiamo fare, essere vigili e attenti alla loro forza. Noi dovremo cercare di portare la partita dalla nostra parte". Infine un messaggio: "Il calcio (compresi i lavori che ne fanno parte) è patriarcale? Non deve essere così. No alla violenza di nessun genere. Ho tre figlie, una moglie una madre, delle amiche e degli amici.. vogliamo vivere in una società civilizzata che si possa far rispettare sia nella vita che nel lavoro".

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