Juventus, l'analisi tattica della Fiorentina: a cosa deve fare attenzione Allegri

La squadra di Italiano è forte nel palleggio e ricorre con frequenza ai cross. Scopriamo in che modo i bianconeri potranno affrontare al meglio i viola
Juventus, l'analisi tattica della Fiorentina: a cosa deve fare attenzione Allegri

La Fiorentina che si presenta al cospetto della Juventus è una squadra in difficoltà, dopo un inizio d’anno deludente durante il quale i toscani hanno racimolato soltanto 5 punti nelle 6 partite disputate da gennaio ad oggi. Con una situazione di campionato che vede ora la Viola in un limbo (a distanza di sicurezza dalle zone calde, ma troppo lontana per competere per l’Europa) l’unica luce è venuta dalla qualificazione alle semifinali di coppa Italia. Se vorrà rientrare nel giro europeo attraverso il campionato la formazione diretta da Vincenzo Italiano dovrà cominciare a vincere con continuità. Per far questo il tecnico nativo di Karlsruhe avrà bisogno di risolvere vecchi e nuovi problemi che il suo undici ha palesato quest’anno, a cominciare dall’assenza di un bomber di razza.

L'attacco della Fiorentina e l'importanza di Gonzalez

Sia Cabral che Jovic hanno infatti a referto 3 sole reti realizzate in questa Serie A. La soluzione ai problemi realizzativi può venire dal recupero di Nico Gonzalez. L’assenza dell’argentino nella prima parte di stagione aveva finito per ingolfare ulteriormente una manovra offensiva che già nello scorso anno aveva evidenziato delle lacune, spesso risolte dalla vena realizzativa di Dusan Vlahovic. Una volta partito il serbo a metà anno, la manovra offensiva viola si è arenata. Oggi la squadra di Italiano continua a privilegiare il possesso (57.7%, seconda media del campionato dopo il Napoli) e la manovra articolata (9.96sec. ad azione d’attacco con 3.45 passaggi per sequenza offensiva) ma, grazie a Gonzalez, riesce ad ordinarsi meglio. Le sue qualità inoltre consentono all’ex giocatore dello Stoccarda di associarsi bene con il centravanti del momento e di riempire in maniera efficace l’area di rigore. Da questo punto di vista, Gonzalez può essere utilizzato in partenza sia in fascia che come trequartista a ridosso della prima punta o anche da no.9.

Il centrocampo di Italiano

Per quanto riguarda il centrocampo, Italiano ha alternato la soluzione con il vertice basso e due mezzali a quella con due mediani ed un trequarti. In genere comunque il terzetto di mezzo è alquanto fluido nell’occupare diverse posizioni. Una soluzione interessante è quella che è stata presentata con Amrabat davanti alla difesa e con Barak (oggi però indisponibile) e Bonaventura interni. In questo modo il centrocampista marocchino è stato un po’ sgravato da compiti di regia che non gli appartengono mentre è aumentata la qualità in zona di rifinitura con l’impiego contemporaneo dell’ex Milan e dell’ex Verona.

Cosa deve fare la Juve

È probabile che il palleggio gigliato finisca per abbassare la Juventus. In questo caso i ragazzi di Allegri dovranno prima di tutto difendere bene la zona centrale della rifinitura e la propria area di rigore, contro una Fiorentina che attacca con tanti uomini ma che spesso ricorre alle palle esterne come arma di assistenza privilegiata. Non a caso l’undici di Italiano è quello che in Serie A effettua il maggior numero di cross a partita (23) e ha in Biraghi uno dei migliori crossatori della massima serie. La Juve dovrà poi prestare attenzione alla forte pressione uno contro uno esercitata dai gigliati in fase difensiva e alla loro riaggressione a palla persa. L’indice GPI di Soccerment (che quantifica il numero di riaggressioni di una squadra rispetto alle volte in cui perde palla) è infatti il secondo del torneo (53.48%) dietro solo a quello del Napoli (54.85%). Una volta superata la prima pressione però i bianconeri avranno spazio per attaccare in verticale una linea arretrata molto zemaniana per le modalità e per l’altezza alla quale è solita difendere. Le transizioni rapide dei vari Rabiot, Kostic, Chiesa e Vlahovic potrebbero da questo punto di vista rivelarsi letali contro una formazione che tende a difendere in avanti, lasciando molto campo fra la propria linea arretrata ed il portiere.

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