A proposito, quanto sono cresciuti i tre bianconeri in prestito al Frosinone? Partiamo da Barrenechea.
«Barrenechea per me è un giocatore forte. Ha dimostrato grande personalità ed è cresciuto moltissimo, ha fatto passi da gigante: si diceva che occupava solo una zona invece gioca a tutto campo, è cresciuto nella personalità e nella distribuzione del gioco. Avrà un futuro importante, come ho già detto per me entro due anni sarà nazionale argentino ».
Passiamo a Soulé.
«Sinceramente non pensavo, come per Barrenechea, che potesse dare così tanto, visto che non aveva mai fatto un campionato intero. E invece è quarto nella classifica marcatori con 10 gol: ha segnato più di Lukaku e di tanti attaccanti importanti giocando in una squadra piccola. Era arrivato già con grande personalità, è migliorato ancora nel tiro e nel dribbling e nella continuità nei novanta minuti. Posso dirgli solo grazie e spero che continui fino alla fine» .
Chiudiamo con Kaio Jorge.
«Lui veniva da due anni di stop per infortunio e ha fatto fatica all’inizio, ma ora sta crescendo davvero tanto: ha talento e ha solo bisogno di giocare. Il mio primo obiettivo dei tre era Soulé e ad agosto ero a Torino per lui, quando ci fu la partita tra prima e seconda squadra allo Stadium: Kaio segnò tre gol e mi impressionò per il suo talento. Ne parlai con Giuntoli, Manna, Cherubini e Allegri che mi dissero che aveva solo bisogno di giocare e decisi di prenderlo. Lo stesso accadde per Barrenechea. E volevo prendere anche Huijsen, e invece domenica mi ha fatto gol... (ride, ndr) Anche lì non mi ero sbagliato! L’esultanza contro il pubblico? È giovane, ha bisogno di fare le sue esperienze: capisco che un ragazzo di 18 anni, fischiato, possa avere una reazione sbagliata. Ma erano fischi di amarezza per la sua scelta e non di cattiveria, perché il pubblico di Frosinone è molto pacato e signorile».
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