Indagine plusvalenze, al via il processo: le carte dell'affare Rovella

Il Genoa è finito nel mirino per aver registrato, secondo l'accusa, plusvalenze fittizie per 12 milioni con la cessione del centrocampista alla Juventus
Indagine plusvalenze, al via il processo: le carte dell'affare Rovella© www.imagephotoagency.it

GENOVASi terrà domani alle ore 10 il processo sportivo sulle plusvalenze nel calcio, con il Tribunale federale nazionale della Figc, presieduto da Carlo Sica, che dovrà esprimersi sulla posizione di undici club e 61 dirigenti accusati di presunti illeciti amministrativi. Tra le società coinvolte nel caso ci sono Juventus, Sampdoria, Napoli, Empoli e Genoa, oltre a Pro Vercelli, Parma, Pisa, Empoli, Chievo Verona, Novara e Pescara. Tutti sono stati deferiti dalla procura federale a titolo di responsabilità propria, ai sensi dell'articolo 31 comma 1 del codice di giustizia sportiva, "per avere contabilizzato nelle relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti quelli consentiti dai principi contabili in misura tale da incidere significativamente, per alcune delle predette società, sui requisiti federali per il rilascio della licenza nazionale, violando in tal modo anche l'articolo 31 comma 2 del codice di giustizia sportiva".

Plusvalenze, niente rischi per la Juve e le società di A

Genoa, nel mirino la plusvalenza con la cessione di Rovella

Finito nel mirino il Genoa che avrebbe registrato, secondo l'accusa, plusvalenze fittizie per 12 milioni con la cessione di Rovella alla Juventus e un incremento fittizio delle immobilizzazioni immateriali per 15 milioni di euro con gli acquisti di Portanova e Petrelli sempre dal club bianconero. "Le operazioni - si apprende dal fascicolo della Procura FIGC sul club rossoblù - coinvolgono le medesime due società ed i cui prezzi di compravendita si equivalgono o quasi, generando così crediti e debiti di pari importo che si estinguono per compensazione senza generare né incassi né pagamenti, quindi prive o pressoché prive di movimentazione finanziaria. Tali scambi incrociati generano così effetti patrimoniali (acquisti di diritti) ed economici (vendite di diritti) ma senza impegnare le società dal punto di vista finanziario. [...] Pur considerata la peculiarità del “mercato calcistico”, le compravendite oggetto dell’indagine presentano aspetti “anomali” che rendono verosimile che la trattativa condotta sia stata influenzata da ragioni che esulano dall’ambito tecnico/sportivo per sconfinare nelle 'politiche di bilancio'. Le operazioni di mercato sono così diventate uno strumento utilizzato dalle società per contabilizzare ricavi superiori a quelli realmente realizzati nonché per iscrivere nell’attivo patrimoniale valori delle immobilizzazioni immateriali superiori al reale, con conseguente effetto migliorativo sul Patrimonio Netto”. 

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