Quando la lavagnetta luminosa ha indicato il suo numero, l’11, il Ferraris è esploso. Albert Gudmundsson sta vivendo uno dei momenti migliori della sua carriera e i tifosi genoani se lo godono gara dopo gara. Anche in Coppa Italia dove c’è stato bisogno del suo talento e del suo gol, assieme a quello di Haps, per ribaltare la Reggiana e conquistare il passaggio del turno. La realtà è che in questo momento tutto quello che tocca l’islandese diventa oro. Dopo una stagione di B con 11 gol e 5 assist in 36 partite, e una serie infinita di dribbling che hanno regolarmente portato ad ammonizioni od espulsioni per i difensori avversari, la curiosità di vederlo all’opera anche nella massima serie , dopo le poche gare due stagioni fa appena arrivato al Genoa, era veramente tanta e Gudmundsson non sta deludendo le alte aspettative. Il tempo di prendere le misure agli avversari e via con il consueto spettacolo, quello che in America avrebbero già ribattezzato “Showtime”.
Genoa, ci pensa Gudmundsson
In Coppa Italia due gare giocate, due gol segnati e un assist. In campionato dieci partite e 4 gol praticamente nell’ultimo mese. In questo momento in cui Gilardino deve fare a meno di Retegui e Messias ci pensa Gudmundsson che da solo obbliga spesso i difensori avversari al raddoppio o anche a triplicare le marcature ma fermarlo è veramente difficile. I tifosi intanto se lo coccolano, così come il Club e lui si diverte in un ambiente ideale che gli ha permesso di esplodere e in una città che scopre giorno dopo giorno. L’ultima perla è stata proprio quella di mercoledì che ha permesso ai suoi di rimontare la Reggiana. Un avvio difficile complice la scelta di Gilardino di affidarsi al turn over praticamente totale, dieci cambi su undici giocatori, poi l’ingresso di elementi al momento imprescindibili come Frendrup, Badelj, Gudmundsson e Malinovskyi che hanno permesso al Genoa di svoltare.