Non tutte le triplette sono uguali, e i tre gol segnati da Albert Gudmundsson giovedì sera a Israele, nel 4-1 esterno (campo neutro di Budapest, stadio dell’Ujpest), hanno un sapore molto diverso rispetto a quelli del 14 gennaio di ben sei anni fa a Jakarta, amichevole contro l’Indonesia.
All’epoca, l’attaccante del Genoa era alla seconda presenza in assoluto in nazionale, dopo il minutino giocato in Cina un anno prima, ma l’exploit era parso frutto di una miscela tra casualità (subentrato dopo solo 27’ all’infortunato Traustason), giornata di grazia e arrendevolezza degli avversari, teorema in buona parte confermato dalla miseria del quinquennio successivo.
I numeri di Gudmundsson
Tra amichevoli e tornei vari, 32 presenze, di cui solo 21 da titolare e una marea di mancate convocazioni, tendenza negativa iniziata a settembre 2022, interrotta solo da due partite a giugno 2023 e solo dall’estate scorsa condizionata dall’esclusione per regole della federazione islandese, a causa dell’accusa di violenza sessuale.
Nel mezzo, l’arrivo al Genoa due anni fa, la promozione e la stagione di A con gol e assist, in coppia con Retegui che giovedì sera, in contemporanea, bollava due volte, dall’altra parte del mondo. Il tris di Albert a Budapest è stato come un microcosmo della sua annata: eccellente punizione di destro quasi all’incrocio, slalom con finta di destro a mandare fuori equilibrio Vitor con sinistro finito in rete dopo deviazione del portiere e comodo sinistro da pochi metri dopo una (bella) respinta del portiere Glazer su gran destro di Thorsteinsson.
La sfida con Israele e l'accusa di violenza sessuale