Beretta volle Boiocchi morto: dentro la guerra degli ultras Inter

In carcere per l’omicidio Bellocco, pagò per uccidere l’allora capo della Curva Nord e soppiantarlo

MILANO - Dopo trenta mesi di indagini si è arrivati a una svolta nell’inchiesta dei pm Paolo Storari e Sara Ombra della Procura di Milano sulla morte, il 29 ottobre 2022 davanti a casa sua, di Vittorio Boiocchi, all’epoca capo della Curva Nord dell’Inter. Boiocchi fu ucciso a colpi di pistola da due killer in scooter, però per oltre due anni la polizia non era riuscita a trovare i colpevoli. Per risolvere il caso, è stata fondamentale la «scelta collaborativa» di Andrea Beretta, altro ultras nerazzurro e successore di Boiocchi, in carcere dallo scorso settembre per l’omicidio di Antonio Bellocco (esponente dell'omonima cosca di ‘Ndrangheta e legato alla Curva Nord). Beretta è anche fra gli oltre 20 indagati dell’inchiesta “Doppia Curva” che il 30 settembre ha smantellato i vertici delle tifoserie organizzate di Inter e Milan e il cui processo è iniziato da un paio di mesi con due udienze già andate in scena (i due club e la Lega Serie A si sono costituiti come parte civile; mentre si attende la Procura Federale per capire cosa accadrà ai tesserati che hanno avuto dei contatti con i vari arrestati).

 

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Beretta il mandante dell'omicidio

Come spiegato ieri pomeriggio da Marcello Viola, procuratore di Milano, e Alessandra Dolci, procuratrice aggiunta, «Beretta ha affermato di essere il mandante dell'omicidio, ha riferito il movente di ordine economico e ha detto di aver commissionato l'omicidio per 50mila euro suddivisi nei vari soggetti coinvolti», denaro servito per «per eliminare quello che era stato fino a quel momento il leader della Curva Nord dell'Inter, per prendere il suo posto e dividere i profitti». Il movente, dunque, una guerra di potere con «modalità mafiose». Grazie a questa confessione, la Squadra Mobile di Milano ha eseguito ieri mattina un'ordinanza di custodia cautelare a carico di altre cinque persone, alcune già in carcere. Si tratta di Marco Ferdico, pure lui fino a settembre insieme a Beretta nel direttivo della Curva Nord, di suo padre Gianfranco Ferdico e Cristian Ferrario (i tre avrebbero organizzato il delitto). Pietro Andrea Simoncini, legato alla 'Ndrangheta, e Daniel D'Alessandro, secondo le ricostruzioni sono invece i due esecutori materiali dell'omicidio: il primo (fermato in Calabria) era alla guida dello scooter, il secondo (arrestato in Bulgaria) colui che sparò con una pistola Luger calibro 9 per 19.

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"Segnato punto di non ritorno"

Con questi arresti il procuratore Viola «ritiene di aver ricostruito tutti i fatti di sangue attorno alle dinamiche del tifo organizzato delle curve di San Siro». Secondo il pm Storari ora mancherebbe «ancora qualche tassello» per trovare il «secondo esecutore materiale del tentato omicidio dell'ultras rossonero, Enzo Anghinelli», nel 2019; episodio per cui è in carcere e a processo il capo ultras del Milan, Luca Lucci. Fra i mandanti dell'omicidio Boiocchi ci sarebbe anche Mauro Nepi, altro ultras nerazzurro. Forte la chiosa finale di Bruno Megale, questore di Milano: «Questa indagine credo che abbia segnato un punto di non ritorno, il tifo a Milano sta cambiando, la città aveva una ferita profonda. Questi provvedimenti si inseriscono in questa strada, si va verso una sorta di pulizia di questi fenomeni criminali all'interno della curva».

 

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MILANO - Dopo trenta mesi di indagini si è arrivati a una svolta nell’inchiesta dei pm Paolo Storari e Sara Ombra della Procura di Milano sulla morte, il 29 ottobre 2022 davanti a casa sua, di Vittorio Boiocchi, all’epoca capo della Curva Nord dell’Inter. Boiocchi fu ucciso a colpi di pistola da due killer in scooter, però per oltre due anni la polizia non era riuscita a trovare i colpevoli. Per risolvere il caso, è stata fondamentale la «scelta collaborativa» di Andrea Beretta, altro ultras nerazzurro e successore di Boiocchi, in carcere dallo scorso settembre per l’omicidio di Antonio Bellocco (esponente dell'omonima cosca di ‘Ndrangheta e legato alla Curva Nord). Beretta è anche fra gli oltre 20 indagati dell’inchiesta “Doppia Curva” che il 30 settembre ha smantellato i vertici delle tifoserie organizzate di Inter e Milan e il cui processo è iniziato da un paio di mesi con due udienze già andate in scena (i due club e la Lega Serie A si sono costituiti come parte civile; mentre si attende la Procura Federale per capire cosa accadrà ai tesserati che hanno avuto dei contatti con i vari arrestati).

 

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