Conte «Inter, non ho la bacchetta magica»

Il tecnico nerazzurro: «Purtroppo in questi anni si è creato un gap molto importante tra chi ha vinto e chi sta inseguendo e non si può pensare di arrivare con la bacchetta e cambiare la situazione. In questi sei mesi abbiamo fatto delle valutazioni e la società prenderà le migliori decisioni per il bene del club»
Conte «Inter, non ho la bacchetta magica»© Inter via Getty Images

APPIANO GENTILE- Esame scudetto con vista mercato. L’Inter riparte la sua corsa dal San Paolo, stadio dove non vince in campionato dal 18 ottobre 1997 (gol di Galante e autorete di Turrini) e dalle aspettative di Antonio Conte sul mercato, considerato che trovare un esterno sinistro è una priorità e rinforzare il centrocampo un dovere per pensare di fare corsa di testa con la Juventus. «Ci aspettiamo una partita molto difficile, sapete benissimo cosa penso del Napoli e della sua rosa, in più è arrivato Gattuso che ha grandi motivazioni. Quindi dovremo fare molta attenzione - sottolinea Antonio Conte - fare una buona prestazione e punti lì darebbe ancora più fiducia dopo quello di buono fatto in questo primo scorcio di stagione. Non dobbiamo dimenticare che abbiamo iniziato un percorso, che c’è tanta strada da percorrere e che il lavoro ci ha permesso di ottenere 42 punti, lavoro che dovrà essere una garanzia anche per il futuro. Voi parlate di lotta in testa? A me interessa costruire qualcosa di positivo con questi ragazzi, pochi si sarebbero aspettati, alla luce delle nostre difficoltà, un’Inter in testa. Vincere è un verbo facile da pronunciare, dietro ci vorrà un grandissimo sforzo per ottenere qualcosa quest’anno. Il nostro primo obiettivo deve essere fare qualcosa di bello e dare soddisfazioni ai nostri tifosi. Se è cresciuta la percentuale scudetto? Questa squadra sta acquistando credibilità e in stabilità, quando riesci a esserlo, da lì devi mettere mattoncini su mattoncini per alzare il livello. Cosa dobbiamo fare da qui a fine stagione? Continuare a lavorare come striamo facendo adesso. Le difficoltà hanno responsabilizzato il gruppo e questo ci ha migliorato perché ha allargato le soluzioni in rosa. Il compito dell’allenatore è valorizzare al massimo i giocatori che gli vengono messi a disposizione, io cerco di fare questo e quando trovi un gruppo che ha questa voglia di crescere è più facile».

«Gattuso, al Napoli grazie al Milan»

Postilla con nuovi elogi a Gattuso: «In Gennaro vedo la grande passione e la grande voglia, lui - come il sottoscritto - ha fatto la gavetta ed è andato pure all’estero e in Lega Pro a dimostrare che meritava la Serie A. Ho grande rispetto perché tutto quello che si è costruito, se l’è costruito con le sue mani. E sono contento perché il Napoli è la risposta di quello che ha fatto col Milan, il suo lavoro fatto nell’ultima stagione credo sia stato sottovalutato». L’allenatore invece erge un muro sull’argomento Vidal: «Non parlo di giocatori di altre squadre, non l’ho fatto in passato e non lo farò neanche adesso». Qualcosa, però, sull’argomento Conte l’ha detto: «Purtroppo in questi anni si è creato un gap molto importante tra chi ha vinto e chi sta inseguendo e non si può pensare di arrivare con la bacchetta e cambiare la situazione. C’è un lavoro da fare, io non voglio spegnere facili entusiasmi ma quel percorso, di riffa o di raffa lo devi fare: non è che uno si sveglia al mattino, dice, voglio vincere, e ci riesce. Piuttosto vediamo se riusciamo a rendere un po’ più veloce la corsa. In questi sei mesi abbiamo fatto delle valutazioni e la società prenderà le migliori decisioni per il bene del club».

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