© Marco Canoniero
MILANO - Prepariamoci a una lunga telenovela. Le premesse, d’altronde, sono state finora assai chiare. La vicenda Inter-Barcellona-Lautaro Martinez, iniziata a entrare nel vivo intorno a metà febbraio, nell’ultimo mese è diventata incandescente alle latitudini catalane. Il Barcellona vuole il “Toro”, da più parti assicurano che ci sia già il sì del ragazzo al contratto da oltre 8 milioni a stagione, ma l’intesa con l’Inter è tutt’altro che vicina, così come non sembra così deciso a lasciare Milano lo stesso Lautaro. La posizione dell’Inter è chiara: se Martinez non spingerà per l’addio, ovviamente il club di Suning sarà ben felice di trattenerlo, alzandogli l’ingaggio dagli attuali 2.5 milioni ad almeno 4, ma probabilmente servirà una proposta superiore, anche perché Marotta vorrà togliere a quel punto la clausola di rescissione. Proprio la clausola, da 111 milioni, è uno dei nodi della vicenda, perché se la stagione riprenderà, fra l’1 e il 15 luglio, giorni in cui è esercitabile la clausola, si giocherà e dunque non potrà essere attivata dai club stranieri. Se invece l’annata non dovesse ripartire, quella cifra sarà il punto di partenza per una trattativa. Nel senso: o il Barcellona (oppure il City o qualunque altro club volesse inserirsi) pagherà sull’unghia quella cifra, e da quanto emerge dalla Spagna la società catalana non avrà quei mezzi economici per farlo, altrimenti servirà trattare con l’Inter che a quel punto valuterà di più Martinez, fra i 130 e i 150 milioni, pagabili, però, in più tranche annuali. A quel punto entreranno in gioco le contropartite. L’Inter non è contraria, ma vorrebbe solo un giocatore incassando comunque almeno 70-80 milioni; il Barcellona vorrebbe allargare la forbice a due-tre giocatori, abbassando così l’assegno da versare in Via della Liberazione.