© Marco Canoniero
MILANO - Quasi un nuovo acquisto. L’Inter riparte da Christian Eriksen. La sosta forzata causa Coronavirus ha annullato il gap fisico con i compagni: il danese comincerà da zero insieme a tutto il resto della squadra e quindi Antonio Conte potrà capire se un Eriksen finalmente al livello dei compagni possa reggere quanto l’allenatore vuole dai suoi centrocampisti. Il che è un fattore non da poco, considerando l’investimento fatto da Beppe Marotta a gennaio per strapparlo alla concorrenza delle altre grandi d’Europa, Real Madrid in primo luogo, versando nelle casse del Tottenham 20 milioni per un giocatore che a giugno si sarebbe liberato a zero. L’allenatore ritroverà un Eriksen alquanto motivato, stando alle ultime esternazioni rimbalzate dalla Danimarca: "Se devo lasciare l’Inter (gli è stato addirittura chiesto..., ndr)? No, voglio giocare con più continuità. La mia posizione? Dove c’è il pallone". Il fatto che Francesco Totti e Michael Laudrup fossero i suoi idoli da ragazzo, indica bene cosa intenda Eriksen guando dice che il suo ruolo ideale è “dove c’è il pallone”, problema è che all’Inter non c’è più Luciano Spalletti, convinto estimatore del 4-2-3-1, ma Antonio Conte che - come sanno pure i sassi - a gennaio avrebbe voluto ottenere come regalo dal mercato Arturo Vidal, suo ex allievo, nonché giocatore fatto e finito per interpretare il ruolo da mezzala nel 3-5-2.
Anche Stefano Sensi, in linea teorica non pareva avere le caratteristiche per giocare in quel ruolo (infatti era stato preso come vice Brozovic...) invece Conte, lavorandoci su, ha scoperto di avere tra le mani un tesoro. Gli infortuni muscolari che hanno minato la stagione di Sensi hanno interrotto a metà quel progetto, però - agli atti - resta lo scintillante avvio di stagione dell’ex centrocampista del Sassuolo, un volo che si è spezzato il 6 ottobre quando, durante la gara con la Juve, il ragazzo si è arreso al primo di una serie di problemi muscolari che ne hanno pesantemente condizionato il rendimento da lì in avanti.