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MILANO - La Sampdoria a San Siro domenica prossima, per recuperare la gara dello scorso 23 febbraio e mettersi in pari con le altre, quindi in successione Sassuolo, Parma, Brescia e Bologna con la sola sfida contro i ducali di D’Aversa in trasferta. Il rientro nel giro scudetto dell’Inter passa da queste cinque gare, sulla carta oggettivamente alla portata dei nerazzurri non fosse altro perché ben quattro match si giocheranno fra le mura amiche, seppur senza tifosi. Ma Antonio Conte può sorridere anche per un ulteriore motivo, non affatto secondario: nessuna di questa squadre può essere considerata - senza offesa - una “grande”. Già, perché il bug, il virus, della stagione interista sta tutto, in estrema sintesi, nelle sfide contro quelle avversarie che lottano per le prime posizioni: contro i club che attualmente occupano le posizioni europee (dunque dalla Juventus prima al Napoli sesto), l’Inter ha vinto solamente 2 volte su 7 incontri. Forbice che si allarga se a queste partite vengono aggiunte le gare di Coppa Italia contro il Napoli (0 successi in 2 gare) e quelle contro i top team in Champions, Borussia Dortmund e Barcellona (1 vittoria e 3 sconfitte). Unica consolazione, non magra per un tifoso interista, la doppia affermazione nei derby, con la seconda arrivata grazie a una clamorosa rimonta da 0-2 a 4-2. Ma il Milan, quando è stato affrontato dall'Inter, era quinto (con altre due squadre) all'andata (4ª giornata) e ottavo al ritorno.
Poche gioie
Per il resto, la banda di Conte si è dimostrata “piccola”, almeno per quanto concerne i risultati, con le grandi. Nelle due partite contro la Juventus la differenza fra le due squadre si è notata, con i bianconeri capaci all’andata di interrompere la striscia di sei successi consecutivi di Conte a inizio stagione, mentre al ritorno il dominio dell’undici di Sarri nell’Allianz Stadium deserto è stato lampante.
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