Conte, ordine all'Inter: basta sprechi!

Questo per mancanza di cattiveria, di qualità nei ricambi e di gente che ha vinto
Conte, ordine all'Inter: basta sprechi!© Getty Images

MILANO - Antonio Conte, nell’analizzare la gara di Napoli con la squadra, oltre a complimentarsi per la prestazione complessiva, ha puntato l’indice su un difetto ormai cronico della sua Inter, buttare via quanto buono fatto nel primo tempo. Che il gol di Mertens sia arrivato ai titoli di coda della prima frazione poco importa: con un po’ di cattiveria in più, la partita l’Inter poteva chiuderla con il secondo gol ben prima di farsi infinocchiare dal rinvio di Ospina. Un peccato capitale che è costato la finale di Roma e che, tra Champions e campionato, si è tradotto in 18 punti volatilizzati nei secondi tempi, spesso e volentieri nei big match quando l’Inter - che è solita partire a razzo - cala di intensità ed emerge con maggiore evidenza la qualità degli avversari. Paradigma di tutto questo, solo i due scontri diretti con la Juve in cui - al netto del recupero con la Sampdoria - è stato scavato il solco in campionato: tanto a San Siro, quanto allo Stadium, i primi 45’ si erano chiusi in parità, e - in entrambe le gare - l’Inter ha dovuto chinare il capo alla distanza.

La diagnosi

Un trend dovuto a una serie di concause. In primis la mancanza di “killer instinct” da parte della squadra. Ma, nelle grandi notti di Champions e di campionato - dove risulta più difficile “ammazzare” la partita in un tempo - questo è stato dovuto anche al divario di qualità nei ricambi con la concorrenza (unica aurea eccezione lo scontro diretto con la Lazio) a questo, ovviamente, va aggiunto il fatto che all’Inter pochi sono i giocatori abituati a vincere. Lo stesso Romelu Lukaku, leader tecnico della squadra, ha conquistato in carriera soltanto uno scudetto in Belgio e una FA Cup con il Chelsea, peraltro mettendo piede in campo soltanto per qualche minuto nel primo turno quando era giovanissimo. Per questo Conte in estate aveva voluto pure Alexis Sanchez che - se fosse stato bene - sarebbe stato una risorsa molto importante per l’Inter.

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