Allegri diviso tra Psg e Inter. Se lo chiamasse Marotta...

L'ex tecnico della Juve si è goduto il riposo, ma ora è pronto per tornare in panchina
Allegri diviso tra Psg e Inter. Se lo chiamasse Marotta...© /Agenzia Aldo Liverani S.a.s.

Dicono che si è goduto il riposo, ma ora sia solleticato dall’idea di tornare in panchina: Massimiliano Allegri è un tipo “halmo” per definizione, ma adesso è pronto. Quattordici mesi fa dava l’addio alla Juventus in una conferenza a tratti commovente, nella quale aveva ricevuto il saluto di Andrea Agnelli. I due sono rimasti in eccellenti rapporti e in questo anno si sono sentiti spessissimo, anche se solo qualche volta hanno parlato di calcio. Non sono le uniche telefonate che ha ricevuto il tecnico viareggino, che è stato corteggiato da più club in Europa. Quando il Real Madrid stava silurando Julen Lopetegui, aveva pensato ad Allegri che aveva cortesemente declinato. Qualche contatto c’era stato con lo United, che poi ha tenuto duro con Ole Gunnar Solskjaer. E soprattutto c’erano state molte telefonate con Leonardo che, tuttora, lo sogna sulla panchina del Paris Saint Germain. E se Real e United hanno ricevuto dei garbatissimi no, il Psg resta un’ipotesi per Max.

Certo, se lo chiamasse Beppe Marotta cambierebbe la prospettiva: Allegri ha un eccellente rapporto con l’amministratore delegato dell’Inter e sarebbe certamente più felice di rimanere in Italia (e Milano sarebbe anche molto vicina a Brescia, dove adesso il tecnico ha una casa per stare vicino alla sua compagna AmbraAngiolini). Curioso il fatto che a sei anni di distanza si troverebbe a sostituire ancora una volta Antonio Conte, ereditando una squadra stressata dai metodi dell’ex ct. E in un’intervista di qualche giorno fa allo spagnolo Marca, Allegri ha spiegato: «La Juve è costruita per vincere e vincere ancora. Solo per quello. Per questo penso che lo possa fare ancora per anni. Nelle ultime stagioni in Europa ha fatto molto bene raggiungendo due finali di Champions. Quanto tempo servirà per vedere nuovamente i rossoneri competitivi per il titolo? Sfortunatamente, abbastanza ancora. Il Milan ha bisogno di un progetto forte e duraturo. Rivoluzionare la squadra ogni stagione non ti permette di crescere». Nessuna parola sull’Inter...

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