Marotta: "Superlega naufragata, ma calcio a rischio". E su Cairo...

L'Ad nerazzurro non ci sta: "Abbiamo investito tanto, questo modello è da rivedere". Sul patron del Torino: "Mi ha dato del traditore, offendendomi"
Marotta: "Superlega naufragata, ma calcio a rischio". E su Cairo...© Marco Canoniero/sync

LA SPEZIA - A pochi minuti dal fischio d'inizio di Spezia-Inter, l'amministratore delegato dell'Inter, Giuseppe Marotta è intervenuto ai microfoni di Sky. Argomento di discussione ovviamente la Superlega: "Naufragata perché sono stati sottovalutati alcuni aspetti importanti, come la voce dei tifosi. E perché i 6 club inglesi si sono improvvisamente defilati”. Spiega così il fallimento della nuova competizione portata avanti dai 12 club europei il dirigente nerazzurro che prosegue: "La Superlega è stata portata avanti direttamente dai 12 proprietari dei club, alla luce della situazione difficile economica. La valutazione dei proprietari è che questo modello di calcio nazionale e internazionale sia superato. Il calcio con questo modello è a rischio default”. Analisi chiara di Marotta che aggiunge: "Milan, Inter e Juve hanno investito 1 miliardo negli ultimi anni per comprare giocatori. Ora non possiamo più. E questo farà male a tutto il sistema, sopratutto ai club piccoli. Per l'intero scenario calcistico dei club, non solo i dodici, la voce del costo del lavoro è quella più alta. Si parla del 60-70% del fatturato caratteristico tolte le plusvalenza. Nessuna azienda potrebbe continuare a vivere. Il modello attuale non garantisce continuità e futuro ed era utile andare alla ricerca di qualcosa che potesse cambiare". Poi una battuta sul patron del Torino: "Non concepisco l’attacco diretto di Cairo. Mi ha offeso dandomi del Giuda e del traditore. Questo ha comportato minacce pubbliche e private. Rimetterò il mio mandato da consigliere federale e decideranno i club”

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Marotta: "Il modello calcio a rischio default"

"È stata un’operazione condotta da Suning. Nella logica di una struttura operativa aziendale i compiti devono essere divisi. Io e Antonello ci siamo occupati più della gestione quotidiana del club”. Infine Marotta ha concluso: ”È un’azione che è stata fatta in buona fede. Il calcio è a rischio fallimento. Se non intervengono le istituzioni per sistemare la situazione non riusciamo ad andare avanti. Non cambia nulla. I problemi vanno risolti. Serve un confronto urgente con organi italiani e internazionali. Siamo a rischio default".

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