Il resiliente Ferragosto di Marotta

Il resiliente Ferragosto di Marotta© Inter via Getty Images

Che la sua estate sarebbe stata complicata, Beppe Marotta l’aveva assodato sin da quel 2 luglio, quando c’eravamo incontrati a Venezia per la consegna del Leone d’Oro. Eppure l’amministratore delegato dell’Inter non aveva nascosto di avere fiducia sul futuro dei campioni d’Italia, nonostante l’incipiente acquisto di Hakimi che il Psg avrebbe ufficializzato il 6 luglio. Incipiente e obbligato per volere di Suning, come lo è stata l’operazione Lukaku al Chelsea. Al riguardo, Federico Pastorello, l’agente del belga, è stato chiaro:«Posso garantire che Marotta, Ausilio e Simone Inzaghi, adoperatosi in prima persona, hanno fatto il possibile per evitare questo trasferimento. Ma ci sono circostanze che vanno oltre la loro sfera decisionale e dipendono dalle indicazioni della proprietà». I tifosi dell’Inter l’hanno capito al volo, schierandosi pubblicamente con Marotta e Ausilio e contestando gli Zhang. L’apprezzamento dei fan è cresciuto ancora di più dopo le azzeccate contromosse Dzeko e Dumfries, nella consapevolezza che la campagna acquisti non sia ancora conclusa. Qui non si giudica la scelta di Lukaku che ha il diritto di fare ciò che ritiene più opportuno per la propria carriera e per la propria vita, sebbene, a posteriori, alcune sue sortite attestanti fedeltà all’Inter prima del clamoroso ritorno a Stamford Bridge, siano suonate improvvide e ronzeranno stonate ancora per molto tempo nelle orecchie degli ex sostenitori.

Qui si elogia la resilienza di Marotta e, con lui, di Ausilio e Antonello, imperversando i deleteri effetti dell’anticiclone che arriva da Nanchino, per l’Inter più roventi dei 48 gradi portati da Lucifero. Zhang padre e figlio hanno totalmente sbagliato la comunicazione con i milioni di loro tifosi, ai quali hanno guastato la gioia per il diciannovesimo scudetto evitando di dire loro le cose come stanno, quali siano i sacrifici da affrontare, quale futuro intravedano per l’Inter, in che modo intendano rafforzare e non indebolire la squadra affidata a Simone Inzaghi, efficacemente calatosi nei panni di successore di Conte. Conservando i nervi saldi e l’impermeabilità a critiche pretestuose e ignoranti la delicata posizione di Suning in rapporto al governo centrale di Pechino, dopo il giro di vite impresso a fine 2020 che si è inevitabilmente riflesso anche sulla gestione dell’Inter. Costretto a camminare sulle uova cinesi, Marotta mantiene nervi saldi e lucidità di visione, confermando di essere uno dei migliori dirigenti del nostro calcio. Ora più che mai, è questo ciò che conta per l’Inter.

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