Inzaghi cambia l'Inter

Con Mkhitaryan, Lukaku e Dybala può passare al 3-4-1-2 o al 3-4-2-1: decisivo l'apporto di Gosens e Darmian e lo spirito di sacrificio di Barella
Inzaghi cambia l'Inter© Marco Canoniero

MILANO. In carriera, non ha mai avuto tanta qualità tra le mani. Perché all’ultima Inter allenata, si aggiungeranno Mkhitaryan (atteso nei prossimi giorni per visite e firme), Dybala e Lukaku. Per questo motivo Simone Inzaghi sta valutando l’opportunità di cambiare sistema di gioco alla sua Inter, passando dal canonico 3-5-2 al 3-4-2-1 o addirittura al 3-4-1-2. Nell’ultima stagione, l’Inter raramente - e solo a partita in corso - lo ha fatto. La controindicazione principale sta nel fatto che Barella rende molto meglio come mezzala rispetto che da interno, però a controbilanciare questo problema c’è la possibilità di mettere in campo tutti i “cavalli” nel motore. Un ruolo chiave, nel cambio di sistema di gioco, lo avrebbero sicuramente Mkhitaryan e Calhanoglu, giocatori che potrebbero affiancare Dybala sottopunta capaci di scalare in mezzo al campo in fase difensiva, così da permettere pure a Barella di allargarsi. La versione ancora più “spinta” prevede la coesistenza in campo di Dybala con la “LuLa”. Lautaro (ma attenzione al Tottenham, anche se l’interessato sembra assolutamente determinato a restare) e Lukaku in coppia ragionano come un unico corpo, mentre la Joya potrebbe posizionarsi come rifinitore con l’ingrato compito di aiutare un centrocampo che, giocoforza, sarebbe più bloccato. Un progetto che può trovare compimento anche grazie alla presenza di Gosens (abituato sin dai tempi di Gasperini al 3-4-2-1 con la sua variante legata alla presenza di un trequartista) e di Darmian, un maestro nell’interpretare ogni situazione tattica che gli viene proposta. Stante le premesse, una volta consegnata la squadra a Simone Inzaghi, sarà molto interessante capire quale Inter verrà proposta dall’allenatore. Che, insieme al rinnovo fino al 2024, troverà una nuova missione: con un organico tanto importante, difficile non porre come obiettivo primario la conquista della seconda stella.
Stefano Pasquino

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