L’Inter oscura DigitalBits: lo sponsor scompare da sito e stadio

Con il club nerazzurro era stato stipulato un contratto di 4 anni da 85 milioni: ecco cosa succede ora
L’Inter oscura DigitalBits: lo sponsor scompare da sito e stadio© Marco Canoniero

MILANO - L’Inter oscura DigitalBits. L’anticipazione di Tuttosport riguardo ai problemi nei pagamenti dello sponsor di maglia ha trovato riscontro anche nelle ultime mosse del club che ha rimosso dal proprio sito il marchio della criptovaluta sviluppata da Zytara Labs e fondata da Al Burgio. Allo stesso modo, domani sera a Cesena, quando andrà in scena l’amichevole tra Inter e Lione, sui led dello stadio non comparirà il nome del nuovo sponsor di maglia che ha fatto il suo esordio a Lugano il 12 luglio. I primi scricchiolii nel rapporto con DigitalBits risalgono a fine giugno, quando non è stato onorato il pagamento di 5 milioni previsto dall’accordo preso ai tempi come “semplice” sponsor di manica. Vista l’impasse, il club nerazzurro ha deciso di passare all’azione. Da parte dell’Inter sull’argomento arriva un secco «No comment» a livello ufficiale, però da fonti vicine alla società di viale della Liberazione emerge come tra le parti sia continuo il dialogo per trovare una soluzione al problema. Gli accordi presi sono importanti: ballano 85 milioni per 4 stagioni. I problemi emersi non incidono sul bilancio chiuso a giugno (con un passivo da 140 milioni) ma è evidente che, nel caso in cui la situazione non si dovesse sbloccare, potrebbe rendersi necessario trovare un nuovo sponsor di maglia. Questa, ovviamente, è l’extrema ratio anche se potrebbe essere d’aiuto la maxi pausa autunnale per lasciare spazio al Mondiale in Qatar. Il quadro non è esattamente incoraggiante perché XDB, il bitcoin legato a DigitalBits vale oggi un decimo rispetto a settembre quando era stato sottoscritto il contratto con l’Inter. Non si segnalano particolari tensioni invece con la Roma, già da un anno legata a DigitalBits, questo probabilmente perché è previsto che parte delle cifre dell’accordo triennale da oltre 35 milioni con il club giallorosso sia onorato in criptovalute. A mettere ulteriore pepe alla vicenda, il fatto che oggi nel Principato di Monaco vada in scena un forum sulle prospettive delle monete digitali organizzato proprio da DigitalBits alla presenza del Principe Alberto di Monaco, officiato da Al Burgio, fondatore della blockchain. L’Inter spera che proprio a margine di questo evento possano essere inviate rassicurazioni riguardo ai problemi nei pagamenti rilevati in queste settimane.

Nike e sponsor di manica

E dire che proprio in questi giorni è stata chiusa la trattativa con Nike che prevede un rinnovo del contratto fino al 2030 a 24 milioni più bonus. Un matrimonio che premia il lavoro fatto dal club dopo la sua svolta all’insegna dell’innovazione e della digitalizzazione (dalla Media House vengono prodotti 70mila contenuti all’anno) che ne ha fatto un marchio di lifestyle vicino ai target dell’azienda americana. Questo spiega perché Alessandro Antonello, amministratore delegato dell’area corporate e il suo braccio destro Luca Danovaro, responsabile marketing del club, siano riusciti a ottenere un rinnovo di contratto che vede la parte fissa raddoppiata rispetto alle cifre attuali. E c’è dell’altro perché l’Inter deve ancora completare il puzzle sulla maglia con lo sponsor di manica (che con Socios.com era proprio DigitalBits...): il che comporterà nuove entrate per il club che, non va dimenticato, ha confermato la partnership con Lenovo per la parte posteriore delle sue casacche. Il tutto nella speranza che si sciolga il contenzioso con DigitalBits che, per ora, resta sulle maglie (così sarà domani a Cesena) anche se la situazione, come sottolineato, è in grande evoluzione.

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