Lukaku, difesa e poche gioie: Inzaghi, quante grane nell’Inter

Per esaltare il belga, la squadra ha perso gli equilibri trovati nell’ultima stagione e i centrali titolari sono in ritardo di condizione
Lukaku, difesa e poche gioie: Inzaghi, quante grane nell’Inter

MILANO - Sei giorni all’alba, ovvero all’inizio di un campionato che l’Inter, dopo la cocente delusione della scorsa stagione, parte per vincere, per inseguire quella agognata seconda stella e battere così in volata i cugini rossoneri, arrivati pure loro a quota 19 scudetti. La squadra di Simone Inzaghi, però, non sta benissimo. Se gli exit-poll continuano a mettere l’Inter in pole position nella griglia di partenza, il pre-campionato ha raccontato di una squadra che, al di là del valore degli avversari affronti, deve ritrovare una propria identità. Perché se è vero che sulla carta la rosa è stata senza dubbio rinforzata e allungata in alcuni ruoli (in attesa di un’alternativa in più ai difensore centrali), dall’altro l’avvicendamento fra Perisic e Lukaku non ha ancora portato i benefici auspicati. Ovviamente parliamo di due giocatori diversi in due ruoli differenti, ma l’uscita del croato ha tolto delle soluzioni di gioco ai nerazzurri (Gosens, così come Dumfries, ha bisogno di spazi davanti a loro per esaltarsi, mentre Perisic anche da solo sapeva inventare azioni pericolose), mentre il ritorno del belga necessita di un lavoro particolare soprattutto sugli equilibri di squadra che Lautaro e compagni non hanno ancora fatto loro. Insomma, a sei giorni dall’esordio in A contro il Lecce - squadra che comunque non può definirsi in salute -, Inzaghi ha diverse grane da sbrigare, compreso, per esempio, il recupero di Marcelo Brozovic, assente sabato a Pescara per un leggero risentimento al polpaccio.

Fattore "Big Rom"

La presenza del croato, proprio in un discorso di equilibri da registrare, è infatti fondamentale. Asllani ha dimostrato di essere un giovane di grande talento che troverà spazio durante la stagione, risparmiando minuti e fatiche a Brozovic, ma “Epic” è un elemento imprescindibile, a maggior ragione ora che il ritorno di Lukaku porterà la squadra ad allungarsi e accorciarsi ancora di più rispetto alla scorsa annata. Nella stagione ’21-22 la squadra doveva sempre accompagnare l’azione per aiutare Dzeko e Lautaro ad avvicinarsi all’area; adesso con Lukaku i nerazzurri possono partire da una posizione più bassa e cercare la soluzione lancio lungo, ma le gare con Monaco, Lione e Villarreal hanno messo in evidenza alcuni problemi. Per esempio cercando la profondità, sia centrale con Lukaku che sulle corsie laterali, l’Inter si è poi spaccata in due, con attaccanti ed esterni alti, magari accompagnati da un paio di centrocampisti con il risultato di lasciare scoperta la difesa nei capovolgimenti di fronte. In queste tre gare, infatti, sono arrivati ben cinque gol su otto su azioni di ripartenza, più uno su palla persa al limite dell’area. Lukaku porterà reti e permetterà alla squadra di non arrivare sfiancata fisicamente in primavera, ma è evidente che serva ancora del tempo per trovare la formula giusta fra il gioco offensivo che Inzaghi ha saputo dare all’Inter nella sua prima stagione e una fase difensiva che non regali troppe opportunità agli avversari.

Tutti in ritardo

Restando ai gol subiti e alle tre partite prese in esame, i primi gol di Lione e Villarreal sono giunti su cross laterali che hanno sorpreso la difesa, con i giocatori scalati male. Letture sbagliate, ma anche una condizione atletica ancora non brillante soprattutto dei tre centrali. Skriniar, De Vrij e Bastoni, d’altronde, sono tre colossi e necessitano di tempo per smaltire i carichi della preparazione ed entrare in forma. Inoltre lo slovacco, al di là dei rumors di mercato, è reduce da un infortunio e solamente sabato ha giocato la sua prima gara dal primo minuto, mentre De Vrij e Bastoni non hanno ancora un mese di lavoro alle spalle, essendo arrivati ad Appiano il 13 luglio. Il trio difensivo è stato il migliore degli ultimi tre campionati, ma - e torniamo all'equilibrio - sia con Inzaghi all’inizio della scorsa annata che con Conte quando ha provato il 3-4-1-2 in avvio di ’20-21, necessita di avere la giusta copertura e non troppi metri da coprire alle spalle, non essendoci nessuno dotato di grandissima velocità in campo aperto.

Morale giù

Questi giorni ad Appiano, inoltre, serviranno a Inzaghi per resettare la testa dei suoi giocatori dopo un'estate tutt'altro che entusiasmante. Tolto il 4-1 al Lugano datato 12 luglio e i test ad Appiano, l'Inter infatti ha raccolto solo pareggi e sconfitte. Inzaghi ha spiegato dopo il Villarreal di aver voluto svolgere un pre-campionato impegnativo, ma forse almeno un'amichevole più "morbida" a ridosso del campionato avrebbe permesso alla squadra di ritrovare confidenza con quella vittoria che non potrà mancare fra sei giorni al "Via del Mare".

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