Inter, è una crisi d’identità

Una squadra fragile e nervosa che si disunisce alle prime difficoltà. Ieri Inzaghi ha pranzato con i dirigenti e oggi parlerà alla squadra: bisogna ritrovare l’anima
Inter, è una crisi d’identità© www.imagephotoagency.it

MILANO - Il momento più duro. Forse addirittura peggiore di quello attraversato fra il febbraio e il marzo scorso quando l’Inter, complice un calendario di inizio 2022 intasato e dal coefficiente di difficoltà altissimo, perse derby, punti e vantaggio nella corsa scudetto, andato poi al Milan. Quell’Inter aveva lasciato dei punti per strada a causa degli avversari trovati lungo il cammino, per la stanchezza accumulata (il doppio confronto con il Liverpool in Champions tolse molte energie, anche mentali) e per alcuni infortuni in ruoli chiave (su tutti, Brozovic), ma non aveva mai dato la sensazione di essersi smarrita, di aver perso la propria identità. Oggi la situazione sembra diversa. Il derby non è stato solo perso, ma ha mandato dei messaggi che hanno inevitabilmente accesso una spia di allarme in casa nerazzurra. Non sarebbe corretto parlare di crisi dopo cinque giornate e un distacco in classifica dagli stessi rossoneri, seppur con due sconfitte, di soli 2 punti, ma i “blackout” di cui ha parlato Simone Inzaghi con Lazio e Milan, devono far riflettere. Perché non si tratta solamente di 30-40 minuti di luce spenta, ci sono problemi più profondi, aspetti che andranno ben analizzati nelle stanze di Appiano per evitare che una crepa diventi una voragine a quel punto più difficile da riparare nei prossimi mesi.

Dentro i problemi

Ieri l’intera dirigenza nerazzurra - come capita quasi sempre dopo le partite, va detto - si è recata al centro sportivo per la ripresa degli allenamenti. Erano presenti Marotta, Zanetti, Ausilio e Baccin. Tutti hanno seguito l’allenamento e poi a pranzo hanno fatto il punto con Inzaghi. Nessun dramma né ovviamente alcuna volontà di mettere l’allenatore spalle al muro, ma la voglia di capire insieme cosa sta succedendo, cercando di scuotere anche il tecnico, apparso veramente amareggiato per la situazione ("tutti abbiamo preso una brutta botta", la frase manifesto di sabato sera dopo il derby): Mourinho o Conte, tanto per citare due allenatori a caso, dopo la partita si sarebbero sì presi le proprie responsabilità, come fatto da Inzaghi, ma avrebbero usato toni differenti verso i propri giocatori. Bisogna reagire, il monito del club. Inzaghi non ha parlato con la squadra, non lo fa mai nei post partita anche perché ieri il gruppo ha lavorato separato: scarico per chi ha giocato, seduta normale per i “panchinari”. Il momento di riflessione arriverà oggi e rispetto al passato probabilmente Inzaghi e il suo staff useranno parole più forti per “svegliare” la squadra. Verranno analizzati gli errori del derby e si entrerà nel vivo della sfida col Bayern di mercoledì. Ma è evidente che Inzaghi e i giocatori dovranno andare oltre gli aspetti tecnici. Quelli sono risolvibili con un miglioramento della condizione e il lavoro sul campo. All’Inter di oggi sembra mancare l’anima. Dopo aver perso lo scudetto nel modo in cui tutti ricordano, sabato ci si aspettava una squadra affamata in campo, desiderosa di dimostrare al Milan di non essere inferiore. Invece dopo l’1-1, la squadra si è sciolta come successo, peraltro, a Roma in diversi frangenti della partita. Alle prime difficoltà, l’Inter di oggi cade e fatica enormemente a rialzarsi. C’è un problema di atteggiamento, forse anche di presunzione in alcuni giocatori. I gesti di nervosismo sono molti, troppi. Se i giocatori dell’Inter prima in campo si aiutavano, adesso sembrano rinfacciarsi gli errori, le colpe. E poi manca attenzione nella cura dei dettagli della gara, il richiamo del pericolo. Quando Inzaghi sabato dopo il derby ha parlato di "gol presi con troppa facilità" si riferiva soprattutto a questo aspetto: la mancanza di giusta concentrazione, la passività nel contrastare gli avversari senza rendergli difficile la vita. Ovviamente questo aspetto, si sta riflettendo nella fase difensiva - che analizziamo a parte -, con ben 8 gol subiti in 5 partite: la scorsa stagione l'Inter chiuse con 32 in 38 giornate. Da oggi l'Inter dovrà iniziare a voltare pagina, anche perché arriva il Bayern. Affrontare in questo momento un avversario di tale livello può aiutare a ritrovare la giusta testa, ma può anche aiutare a perderla ulteriormente...

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Inter, i migliori video