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MILANO - Qualcosa si è rotto il 22 maggio, il giorno delle lacrime sotto la curva nord per uno scudetto gettato al vento. Lì l’incantesimo che ha segnato la prima stagione di Simone Inzaghi all’Inter si è spezzato. Le parole in libertà pronunciate da Hakan Calhanoglu in Turchia (poi goffamente smentite), dovevano essere un indizio («L’Inter è molto pi&ugrav
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