MILANO. Le vittorie con Torino e Plzen si sono rivelate un fuoco fatuo. L’Inter perde e prende ancora una volta tre gol dopo essere andata in vantaggio: era successo a Roma con la Lazio, nel derby ed è accaduto a Udine. Modo peggiore per arrivare alla sosta non poteva esserci. Saranno giorni di processi e solo il salvifico ritorno di Romelu Lukaku può aiutare a essere un po’ ottimisti in casa Inter, questo anche se la stagione, dopo il ritorno dei nazionali, ripartirà subito in salita con le due gare con Roma in campionato e Barcellona in Champions. Il club, dopo la terza sconfitta in quattro trasferte (il derby l’Inter lo giocava formalmente fuori casa), ha fatto scudo intorno a Inzaghi. Gli errori ci sono stati, ma la fiducia resta intatta anche perché andava messa in conto qualche difficoltà nel gestire una stagione unica nella storia del calcio. L’Inter non è brillante ma il fatto di dover giocare ogni tre giorni affrontando avversarie ben attrezzate fisicamente quale è l’Udinese che hanno una settimana intera per lavorare, non aiuta.
Ieri però al centro della critica, proprio come dopo il ko con la Lazio, sono finiti i cambi di Inzaghi. Che, per la prima volta da quando è all’Inter, ne ha fatti addirittura due nel primo tempo quando proprio nulla gli stava piacendo della sua squadra. Nel frullatore sono finiti Bastoni (tra i peggiori) e Mkhitaryan perché ammoniti. Una scossa “alla Mourinho”, ma non ha convinto la scelta di spedire in campo Gagliardini, giocatore che per caratteristiche soffre moltissimo quando entra a gara in corso. Però gli errori più gravi sono arrivati nel finale: togliere Dzeko, l’unico che riusciva a tenere su la squadra, è stato uno sbaglio madornale perché l’Udinese ha preso coraggio anche alla luce della pochezza di Correa. Lo stesso, per altri motivi, può essere detto per De Vrij, giocatore che sta attraversando un periodo di appannamento prolungato e che, in un finale tanto complicato (le due squadre erano molto allungate nel tentativo di cercare il gol), è andato irrimediabilmente a fondo. E con lui il gradimento di Inzaghi tra i tifosi, nella speranza (non solo dell’allenatore) che San Romelu ci metta una pezza...