Inter, Lukaku vota Dimarco

Big Rom anche ieri ha svolto un allenamento personalizzato in campo: tornerà tra i convocati con la Roma. La sua presenza farà crescere le gare da titolare dell'esterno, che ha le qualità per innescarlo
Inter, Lukaku vota Dimarco© Inter via Getty Images

Romelu Lukaku scalda i motori. Ieri, alla ripresa dei lavori, ha svolto un allenamento personalizzato sul campo e settimana prossima rientrerà in gruppo. Più indietro è Hakan Calhanoglu che è rimasto in palestra e dovrebbe tornare dopo il Barcellona. Con tutto il rispetto per il turco, che comunque dell’Inter è un titolarissimo, tutte le attenzioni sono rivolte su Big Rom che è scomparso dai radar dopo la gara dell’Olimpico con la Lazio (26 agosto): un infortunio, il suo, doppiamente grave. In primis perché l’Inter non l’ha avuto per sei partite, tra cui il derby, ma pure perché il problema fisico ha congelato il suo reinserimento all’Inter che, come preventivato in estate, avrebbe necessitato di un buon periodo di rodaggio. Lukaku ha trovato un’Inter molto diversa rispetto a quella che aveva lasciato: non ci sono più Hakimi e Perisic e il baricentro della squadra è sensibilmente più avanzato rispetto a quanto chiedeva Antonio Conte, proprio per sfruttare le doti a campo aperto del belga che mai ha reso in carriera come nel biennio passato alla Pinetina con l’ex ct come allenatore.

Il precedente Immobile

Simone Inzaghi che (non va dimenticato) ha scelto Lukaku quando il belga era in ballottaggio con Paulo Dybala provocando il sorpasso del centravanti sulla Joya, continua a essere convinto di poter esaltare le qualità di Big Rom. Certo è - come sottolineato - la situazione si è forzatamente cristallizzata a fine agosto e la gara di Roma è ancora ricordata per gli otto palloni toccati dal belga, totalmente avulso dal gioco, nel primo tempo. Poi Lukaku è stato addirittura sostituito e da lì Inzaghi non l’ha più visto. Lo riavrà per la sfida con la Roma quando il centravanti sarà sicuramente convocato e giocherà, ma non è dato a sapersi se già dal 1’, anche perché la sua gestione dovrà considerare pure l’imminenza del Mondiale, dove il Belgio ha forse l’ultimo treno per ottenere un grandissimo risultato. Inzaghi, nei colloqui estivi con il giocatore, gli ha promesso di aiutarlo a vincere la “Scarpa d’Oro” come accaduto a Ciro Immobile nel 2019/20: difficile, almeno per quest’anno, che l’allenatore riesca a mantenere la promessa, ma più prosaicamente all’Inter tutti si accontenterebbero di ritrovare quel fuoriclasse in grado di trascinare la squadra fuori dal ginepraio in cui s è ficcata. Senza il suo totem, l’Inter ha perso tre partite (derby, Bayern e Udinese) e ne ha vinte tre (Cremonese, Torino e Plzen). Detto che le vittorie ottenute fanno parte della normale amministrazione visti gli avversari e il fatto che l’Inter abbia affrontato il Torino in casa, quello che è mancato a Inzaghi è proprio il giocatore in grado di far fare un “upgrade” alla squadra nei match sulla carta più impegnativi, tutti regolarmente persi.

I "lancioni" di Acerbi

Per questo motivo, da Steven Zhang, fino ai dirigenti e Inzaghi, tutti attendono il belga come “Salvatore della patria nerazzurra”. Lukaku però risulta mortifero per gli avversari soltanto se innescato a dovere. Il feeling con Lautaro Martinez è un ottimo punto di partenza però, come prova il ricordo degli anni passati con Conte allenatore, al belga serve spazio in cui buttarsi. In tal senso, l’unico esterno che, per qualità negli assist, può essere paragonato a Ivan Perisic è Federico Dimarco, il cui feeling con il belga (non a caso...) è molto alto. Per questo motivo non ci si dovrà sorprendere se Inzaghi, con il ritorno di Lukaku, utilizzerà spesso e volentieri l’azzurro da esterno alto, così da sfruttare lasua abilità nei cross “affettati”: una manna per il belga. Altro stratagemma utile per rendere questa Inter più simile a quella che Big Rom ricordava, è dato dai lanci lunghi: già contro la Lazio qualcosa di era visto, il trend potrebbe essere accentuato dall’innesto al centro dell’ingranaggio difensivo di Francesco Acerbi, centrale dai piedi finissimi e già specialista, alla Lazio, nel pescare Immobile in campo aperto un po’ come con Conte era solito fare Stefan De Vrij che resta comunque titolare nell’Inter. Sempre che torni a fare il De Vrij, ma questo è un tema già trattato quasi fino alla noia.

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