Lautaro, all'Inter servono i gol

Il cuore non basta: El Toro non segna da sette gare. Eppure nessuno in Serie A tira quanto lui
Lautaro, all'Inter servono i gol© www.imagephotoagency.it

Dopo il Barcellona, il Sassuolo, una partita per certi versi importante se non nella stessa maniera, di certo non molto inferiore a livello di delicatezza del momento. La gara con i catalani infatti serviva per rimanere vivi in Champions, dare un senso alle prossime tre partite del girone; quella con gli emiliani servirà invece per non perdere ulteriore terreno in campionato dopo le quattro sconfitte nelle prime otto giornate e rialzare così la testa anche in Italia, dopo essersi ritrovati in Europa. Con Romelu Lukaku e Joaquin Correa fermi ai box, però, Simone Inzaghi potrà contare inizialmente solamente su due attaccanti, ovvero Lautaro Martinez ed Edin Dzeko, ma è chiaro che il focus sia soprattutto sull’argentino, l’uomo copertina della squadra nerazzurra finché non tornerà a disposizione il totem belga. Lautaro sta tirando la carretta da inizio stagione, nulla su può dire sul suo impegno, sulla voglia di lottare su ogni pallone, sul sacrificio (anche di se stesso) che sta mettendo a disposizione della squadra, ma c’è un dato che non può non preoccupare Inzaghi e l’Inter: non segna da 38 giorni, dallo scorso 30 agosto in occasione di Inter-Cremonese 3-1. Da allora sono passate sette gare, quattro in campionato e tre in Champions, e il “Toro” - che nel frattempo ha trovato la via del gol con la sua nazionale - non ha più battuto un colpo.

Inter, i periodi no di Lautaro Martinez

Come detto, il cuore di Lautaro non sta mancando. E’ vero, in alcune gare il centravanti argentino non è riuscito a incidere - in particolare contro Bayern Monaco e Udinese, come molti compagni... -, ma l’ex Racing si è sempre sbattuto molto, correndo, pressando, dando manforte alla squadra nella fase difensiva. Purtroppo, però, non sta trovando la porta, nonostante un ottimo avvio di campionato, con la torre-assist per Dumfries a Lecce alla prima giornata e le tre successive partite a segno contro Spezia, Lazio e Cremonese. Lautaro è infatti il giocatore che ha tirato maggiormente in Serie A nelle prime otto giornate, ben 30 conclusioni, ma solo 9 nello specchio con ben 16 fuori (più 2 respinte). Troppa precipitazione nel calciare? Scarsa lucidità? Poca tranquillità? Probabilmente c’è un mix di tutto questo, pensando all’ultimo mese dell’Inter e al lavoro sporco fatto dall’argentino. Tant’è vero che Lautaro la scorsa settimana aveva terminato la gara con la Roma di sabato con un affaticamento muscolare al flessore della gamba sinistra. Problemino che ha però superato e stringendo i denti ha giocato tutto l’incontro di martedì contro il Barcellona. Altra partita che ha terminato stremato con un’azione verso i minuti finali in cui ha lottato contro tre-quattro giocatori blaugrana, riuscendo, anche da terra, a uscirne vittorioso fra gli applausi dei compagni. Come detto, però, a un attaccante si chiedono i gol anche se Lautaro Martinez - va detto, ma non è una giustificazione - è un giocatore che ha abituato i tifosi dell’Inter a lunghi periodi di silenzio. L’ultima volta che Lautaro non aveva segnato per molte gare è stato fra il 12 gennaio e 4 marzo, ovvero fra la Supercoppa italiana contro la Juventus (gol del momentaneo 1-1 su rigore) e la Salernitana in campionato (tripletta). In mezzo, dieci partite senza gol. E altre sette partite senza squilli le aveva vissute fra metà ottobre e metà novembre 2021. Nonostante questi lunghi momenti di astinenza, Lautaro la scorsa stagione ha stabilito comunque il suo record di gol in una singola annata, ben 25 gol, a conferma di una crescita costante da quando è arrivato in Italia. Per questo in casa nerazzurra non ci sono dubbi sulle sue prestazioni: tutti, a partire da Inzaghi, sono convinti che il gol presto tornerà e come accaduto in passato, da quel momento il “Toro” non si fermerà più.

Inter, Lautaro Martinez è da preservare

Sempre che... il fisico non tradisca Lautaro. Come detto, l'argentino ha finito affaticato il match con la Roma e contro il Barcellona ha dovuto giocare, considerando i recuperi, altri 100 minuti molto intensi. Stante la situazione, è chiaro che l'argentino sia imprescindibile sia contro il Sassuolo che contro il Barcellona, ma nessuno in casa nerazzurra vuole correre il rischio che si possa fare male. Ieri il giocatore si è allenato e non preoccupa. E' evidente, però, che se fra oggi e domani mattina dovesse manifestare qualche segno di stanchezza, Inzaghi e lo staff medico farebbero delle considerazioni. A quel punto il tecnico avrebbe a disposizione solo Dzeko con il giovane Valentin Carboni, anche se la soluzione più semplice sarebbe l'impiego di Mkhitaryan alle spalle del bosniaco per un 3-5-1-1 (o 3-4- 2-1 con Calhanoglu più alto al fianco dell'armeno). Ma Lautaro difficilmente alzerà bandiera bianca, lui vuole giocare e soprattutto tornare al gol. Per l'Inter e per sé stesso.

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