Inter, sveglia Lautaro: c'è una corrida

Senza Lukaku e Correa, El Toro è l’unica certezza dei nerazzurri per Barcellona, ma non segna da 8 partite: in attacco con lui Dzeko o Mkhitaryan
Inter, sveglia Lautaro: c'è una corrida© /Ag. Aldo Liverani Sas

MILANO - Nella corrida, l’Inter deve ritrovare il Toro. Ieri Lautaro Martinez ha tagliato il traguardo dei 40 giorni senza gol e, ovviamente, non c’era proprio niente da festeggiare. Sabato a Reggio Emilia un po’ tutti hanno provato a farlo sbloccare ma l’argentino ha sbagliato tutto il possibile e, quando ha azzeccato il colpo di testa giusto, Consigli si è superato. In certi periodi, tutto va storto. Il problema è che per Martinez non è una novità. Due stagioni fa è rimasto a secco per otto gare tra campionato e Champions (dal 28 novembre al 23 dicembre, quando ha segnato al Verona), mentre nella scorsa stagione l’astinenza è arrivata a dieci partite, dal 12 gennaio (gol su rigore in Supercoppa alla Juventus) fino alla tripletta contro la Salernitana (4 marzo) che, destino vuole, sarà pure il prossimo avversario che l’Inter affronterà in campionato, sabato a San Siro. Prima c’è la grande notte di Champions contro il Barcellona al Camp Nou e Simone Inzaghi sarebbe ben felice che l’argentino interrompesse l’astinenza alla nona partita, nello stadio dove ha già colpito ai tempi di Conte (2 ottobre 2019, ma quella prodezza venne vanificata dalla doppietta di Luis Suarez) e in cui l’Inter troverà un clima infuocato dopo quanto accaduto all’andata. Il problema per l’Inter, è che Lautaro, vivendo con una passionalità quasi morbosa le partite, più non fa gol, più si innervosisce e più diventa impreciso. Un circolo vizioso amplificato dal fatto che ormai sia iniziato il conto alla rovescia verso il Mondiale: l’argentino ha sempre ripetuto quanto sarebbe importante arrivarci tirato a lucido e il fatto di non riuscire a far gol con l’Inter lo rende ancora più insofferente e aumenta la sua frustrazione.

Il jolly Mkhitaryan

Astinenza che preoccupa pure Inzaghi, considerato che quella del Camp Nou sarà la decima gara che l’In ter affronterà senza Romelu Lukaku. Assenza, quella del belga, a cui si è aggiunta quella di Correa. L’allenatore, dopo la gara con il Sassuolo, ha molto insistito sulla mancanza di alternative e il problema si amplifica per quanto riguarda il reparto offensivo dove, oltre a Lautaro, è rimasto il solo Edin Dzeko. Questo potrebbe indurre l’allenatore a una variazione sul tema per sfruttare la duttilità di Henrikh Mkhitaryan: l’armeno potrebbe infatti giocare seconda punta al Camp Nou per rendere ancora più fitto il centrocampo (dove potrebbe trovare spazio pure uno tra Asllani e Gagliardini) e per permettere a Inzaghi di tenersi un cambio offensivo in panchina nel caso in cui ci fosse da recuperare il risultato. Ieri la squadra, come da prassi aver giocato, ha lavorato con i motori al minimo (chi non ha trovato spazio con il Sassuolo ha fatto una partitella con alcuni ragazzi dell’Under 17), mentre da oggi inizieranno gli esperimenti per una partita che è crocevia fondamentale di stagione. A Barcellona non ci sarà però Steven Zhang, volato nuovamente in California e di ritorno a Milano prima del match con la Salernitana.

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