Pellegrini rivela: "Società Inter, può esserci una sorpresa"

L'ex presidente: "Ne ho già parlato nell'ambiente nerazzurro e con lo stesso Steven Zhang di cui sono buon amico. No, non sarò io: io ho già dato, ma presto potrebbe esserci una sorpresa. Ora non posso dire di più".
Pellegrini rivela: "Società Inter, può esserci una sorpresa"

"Per l' Inter potrebbe esserci una sorpresa italiana. Ne ho già parlato nell'ambiente nerazzurro e con lo stesso Steven Zhang di cui sono buon amico. No, non sarò io: io ho già dato, ma presto potrebbe esserci una sorpresa. Ora non posso dire di più". Parola di Ernesto Pellegrini, 82 anni, Cavaliere del lavoro, dal 1984 al 1995 diciassettesimo, storico presidente dell'Inter dei record (tredicesimo scudetto, stagione '88-'89, 58 punti in 34 partite quando la vittoria valeva 2 punti; vi aggiunse una Supercoppa e, nel 1991, dopo ventisei anni senza vittorie nerazzurre in Europa, la Coppa Uefa battendo in finale la Roma, concedendosi il bis nel '94 con il Salisburgo. Da appassionato tifoso interista qual è, Pellegrini segue sempre da vicino le vicende della Beneamata: l'ho incrociato oggi nell'etere di Gr Rai Parlamento, trasmissione "La politica nel pallone" condotta da Emilio Mancuso. È in questa circostanza che l'ex presidente dell'Inter ha confidato l'anticipazione destinata a riaccendere l'interesse sul futuro del club di Suning, "società che - ha rimarcato Pellegrini - ha bisogno di un presidente sempre più presente, sebbene tutti conoscano gli enormi sforzi economici sostenuti da Zhang in questi anni, nonostante gli andirivieni fra Milano e la Cina". Ma quanto può incidere sul rendimento della squadra, la delicata situazione societaria che da diversi mesi, ormai, registra una ridda di ipotesi e di congetture sul futuro? "Certamente, la mancanza di un presidente sempre presente alle partite e in ognio situazione, bella o brutta che sia non giova alla squadra che non avverte la presenza del massimo dirigente capace di tenere in pugno la squadra insieme con l'allenatore e i manager.

Zhang ha speso tanto e ha fatto anche bene, risultati sicuramente positivo. Un presidente italiano? Mai dire mai. Io un'idea l'avrei, però la tengo per me in questo momento. La mia è una speranza". Da Zhang a Inzaghi: 10 sconfitte in 28 giornate sono troppe. Perché? "Con la Fiorentina abbiamo toccato il fondo. Purtroppo manca il goleador: la squadra gioca, ma non segna. Lukaku ha sprecato due occasioni che avrei sfruttato anch'io. Romelu non è in forma, è quasi irriconoscibile, ma non è assolutamente colpa di Inzaghi. Pareva si fosse ripreso in Nazionale, segnando tre gol, eppure, contro i viola, malauguratamente, non è stato così". Inzaghi è in discussione: se la società dovesse decidere di cambiare allenatore, chi sarebbe l'uomo giusto? "Non ci ho pensato, io conto ancora su Simomne: bisogna tirarsi su le maniche e lottare, in campiomnato, in Coppa Italia con la Juve e in Champions League con il Benfica. Un Conte bis? Conte è andato via, non solo se in malo modo brutto modo. Non spetta a me pensare a lui. Non c'è dubbio sia un bravissimo allenatore, ma non so se un ritorno di Conte sia così tanto gradito e magari fortunato. Vedremo".

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