Brozovic, venti giorni per tenersi stretta l'Inter

Da titolare inamovibile a possibile elemento in uscita in estate: Il croato ha perso la maglia dopo le buone prestazioni di Calhanoglu in regia. L'infortunio di Mkhitaryan gli offre una chance

MILANO - Venti giorni per la verità, venti giorni fra la trasferta di domani a Napoli e la finale di Champions a Istanbul nei quali Marcelo Brozovic si giocherà presente e futuro. Il centrocampista croato, colonna insostituibile dell’Inter da ormai cinque stagioni, ovvero da quando nel marzo 2018 Spalletti lo spostò da trequartista a regista, facendone un perno della sua squadra e successivamente anche di quelle di Conte e Inzaghi, in quest’annata - complici due infortuni che lo hanno condizionato fino a febbraio - ha gradualmente perso il posto da titolare. Inzaghi, per rimpiazzarlo, ha infatti trovato in Calhanoglu un regista ideale per il suo 3-5-2 e in Mkhitaryan la mezzala sinistra perfetta per il suo gioco, in particolare in Europa. Il centrocampista armeno, però, nell’euroderby si è fatto male e tornerà a disposizione, se non ci saranno controindicazioni, solo per l’atto conclusivo della Champions con il Manchester City. Dunque, da qui al 10 giugno, le chiavi del centrocampo torneranno a Brozovic, con Calhanoglu destinato a ritrovare il ruolo di mezzala.

Brozovic, quattro gare decisive

E per Brozovic le prossime quattro gare - Napoli, finale di Coppa Italia con la Fiorentina, Atalanta e Torino; al netto del possibile turnover che potrebbe fargli saltare almeno una gara - potrebbero rivelarsi decisive proprio per conquistare una maglia da titolare a Istanbul, dove per altro potrebbe scendere in campo con la fascia di capitano, e dimostrare all’Inter di essere ancora un elemento fondamentale su cui puntare in futuro. Perché in inverno, mentre Calhanoglu volava in campo, l’intoccabilità del croato ha iniziato a vacillare. Già a gennaio qualcuno da Barcellona aveva iniziato a ragionare su uno scambio con Kessie, poi mai andato in porto, ma che Brozovic possa essere in estate un possibile uomo mercato è un’ipotesi ancora non svanita. Non tanto perché Mkhitaryan venga ritenuto un “titolarissimo” inamovibile in vista della prossima stagione - anche se l’armeno ha comunque 34 anni, non 38, e ha dimostrato di essere ancora nel pieno della propria maturità calcistica -, quanto perché Calhanoglu davanti alla difesa ha dato un contributo maggiore e continuo rispetto a quello da mezzala e lì potrebbe rimanere anche in futuro. Inzaghi nelle gare decisive in Europa - ma anche in Supercoppa e nella semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Juventus -, ha sempre schierato il trio Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan, con Brozovic che ha giocato dal primo minuto solo nelle due sfide col Benfica perché il turco era infortunato. Avendo poi l’Inter puntato l’estate scorsa su Asllani come vice-regista - e ci si aspetta un impiego maggiore -, la domanda se abbia senso tenere in rosa Brozovic come alternativa, a 6 milioni e passa d’gaggio, frulla ancora nella testa dei dirigenti. Anche perché, a 30 anni, l’Inter potrebbe ancora incassare una buona cifra da Brozovic, mentre in futuro la valutazione logicamente calerebbe. Ma molto, se non tutto, passa dai prossimi 20 giorni.

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