Proprietà Inter, grandi manovre: Zhang, Suning e Oaktree. Cosa succede

I dirigenti del fondo statunitense sempre più presenti a San Siro: il controllo del club a loro se il presidente nerazzurro non rifinanzia
Proprietà Inter, grandi manovre: Zhang, Suning e Oaktree. Cosa succede© Inter via Getty Images

MILANO - Le grandi manovre intorno all’Inter stanno entrando nella fase decisiva. E va segnalato l’ingresso sempre più impattante di Oaktree nelle vicende nerazzurre. Il ruolo del fondo è chiaro: in base ai patti presi nel maggio 2021, in cambio del finanziamento da 292,12 milioni con tasso di interesse al 12% a Grand Tower Sarl (una delle holding tramite cui Suning controlla l’Inter), il fondo americano ha ottenuto in pegno il club. Nel caso in cui Suning non ripagasse il debito, Oaktree prenderebbe il controllo di Grand Tower come - per rendere l’idea - accaduto per il passaggio del Milan da Yonghong Li a Elliott. Altra premessa doverosa, è legata all’ammontare del prestito in scadenza il 20 maggio 2024: dovendo Suning onorare gli interessi soltanto alla fine, la cifra da rifinanziare supera abbondantemente i 350 milioni (erano 329,6 il 31 dicembre 2022). Tutto questo serve a spiegare il nuovo scenario che sta maturando a latitudini nerazzurre, surrogato dalla presenza sempre più impattante dei dirigenti di Oaktree a San Siro negli ultimi tempi (da dove invece è “sparito” Steven Zhang che ricomparirà, ma solo in video, per l’assemblea dei soci solo giovedì). Chi sta seguendo la vicenda dall’interno, inizia a prefigurare un nuovo scenario, ovvero che sia Oaktree, in caso di mancato rifinanziamento, a gestire in prima persona la vendita del club, considerato che tutti gli investitori che si sono finora avvicinati all’Inter si sono defilati alla luce delle richieste di Suning, preferendo quindi che si compiano gli eventi.

Goldman Sachs a caccia

Nonostante da più parti si ritiene una “mission impossible” il rifinanziamento (per la congiuntura del tutto sfavorevole del mercato, legata all’abnorme innalzamento dei tassi di interesse), Steven Zhang - come anticipato - ha dato mandato a Goldman Sachs di trovare nuovi parter per l’operazione. Questo nel tentativo di ottenere condizioni migliori rispetto a quelle che proporrebbe Oaktree (si vocifera interessi al 22%). Il Sole 24 Ore ieri ha rivelato due interlocutori interessati, ovvero Sixth Street e Ares Management. I primi hanno gettato un’ancora di salvataggio al Barcellona acquistando il 25% dei diritti televisivi del club derivanti dalla Liga per i prossimi 25 anni; Ares Management invece ha contribuito in modo decisivo alla riqualificazione di Stamford Bridge raccogliendo 460 milioni di euro. Un accordo vantaggioso con uno dei due partner, permetterebbe a Suning di scavallare la data del 20 maggio, quando dovrà essere onorato il debito con Oaktree.

Più flebile la pista araba

Alternativa al rifinanziamento - e quindi all’idea da parte di Zhang di continuare a mantenere il controllo del club - è la cessione. E, in tal senso, sempre il Sole 24 Ore ha confermato l’esistenza di una trattativa con un gruppo del Golfo Persico e di un altro interlocutore (che potrebbe essere statunitense). Della pratica si sta occupando Raine Group che però, dopo l’ottimismo di un mese fa, ha visto affievolirsi la pista legata al consorzio di famiglie arabe pronto a tentare la scalata al club. La trattativa aveva già subìto un rallentamento nella necessità di reperire garanzie da parte della banca d’affari, mentre oggi sarebbe sostanzialmente in stallo. Anche perché - pure in questo caso - si vuole capire come finirà la partita tra Suning e Oaktree. Tra l’altro, giovedì andrà in scena l’assemblea dei soci: tutto si sa sul bilancio (che chiuderà con un passivo di 85 miloni) mentre c’è interesse sull’identikit del nuovo ingresso all’interno del CdA. Questo perché, secondo indiscrezioni, questi potrebbe essere legato ai nuovi assetti del club. E se fosse legato a Oaktree...

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