
MILANO - Saracinesca tra i pali. Ex estremo difensore di Inter e Nazionale, con cui ha vinto come riserva di Dino Zoff il Mondiale a Spagna ‘82. Preparatore dei portieri competente e rinomato. Ivano Bordon assicura: "Sommer mi piace, è una scelta molto valida. Penso che l’Inter abbia fatto bene a tesserarlo e lo dico da quando i nerazzurri non sono riusciti ad arrivare a Trubin o Vicario. È stato preso un portiere d’esperienza, che ti dà sicurezza".

A livello tecnico, quali sono i punti forti di Sommer?
"La tranquillità, il come sta in porta, la posizione, la chiusura. Mi sembra pure agile ed esplosivo. È il classico portiere del prima che si iniziasse a giocare così tanto dal basso e con i piedi. Lui secondo me in questo non è abilissimo, tanto che la linea difensiva non lo chiama molto in causa come invece veniva fatto con Onana, che al contrario era davvero bravissimo con i piedi".
Si può dire che l’Inter ci abbia guadagnato cedendo Onana?
"Si può dire, sì. Proprio perché Sommer è più bravo tra i pali, mentre Onana lo è con i piedi. A livello economico i nerazzurri poi hanno ricavato tantissimo dalla cessione del calciatore al Manchester United, dato che il camerunense è stato venduto per più di 50 milioni di euro quando era stato prelevato a zero dall’Ajax. Io però non voglio parlare male di Onana, anzi: lui stava migliorando ancora, sia nella personalità che nel come gestiva il gioco della squadra".
Sommer è alto 183 centimetri. Alcuni lo definisco basso per stare in porta. E che questo possa diventare un oggettivo problema per chi ricopre il suo ruolo.
"No, è un’altezza giusta. Certo, fosse stato 185 centimetri sarebbe stato meglio, ma anche io sono 183 centimetri".
