"Tic Tac Inter: Zhang, record perdite e debiti. Oaktree e i 300 milioni"

The Athletic mette sotto i riflettori la società nerazzurra: nonostante un'annata positiva dal punto di vista dei ricavi, le casse del club sono piene di debiti: dal "sogno cinese" al mercato autofinanziato, con il prestito faraonico che sta per arrivare a scadenza

Il 2023 sportivo dell'Inter, che in campo ha conquistato Coppa Italia e Supercoppa italiana, mancando la seconda stella e perdendo solo in finale contro il Manchester City in Champions League, non basta a rassicurare sul futuro del club. Ne è convinto "The Athletic", che analizza in maniera profonda la situazione del club nerazzurro. Le casse nerazzurre hanno preso ossigeno in questo bilancio, merito di un Meazza praticamente sempre sold out e della grande cavalcata europea, riducendo le perdite, ma appena si sposta lo sguardo dal breve termine all'orizzonte si vedono tante nubi.

Inter, ricavi in aumento ma non basta

Le note positive: Lautaro e compagni si sono spinti fino all'ultimo atto del 10 giugno a Istanbul garantendo al club un introito di quasi 100 milioni di euro per i soli diritti televisivi. Un mercato oculato e l'abbassamento del tetto ingaggi ha permesso alla società di Viale della Liberazione di chiudere l'ultimo anno finanziario a 425 milioni di euro, circa 60 milioni in più rispetto al precedente esercizio, con grande soddisfazione da parte del presidente Steven Zhang, intervenuto in videocall da Nachino alla riunione degli azionisti tenutasi il mese scorso all'hotel cinque stelle Palazzo Parigi di Milano.

La squadra è in crescita, sia dal punto di vista sportivo che del brand: San Siro si è illuminato con i colori del nuovo sponsor aereo, Qatar Airways, per la partita casalinga vinta 2-0 contro il Frosinone; rinnovato un contratto per le divise con Nike; annunciata una sponsorizzazione della parte anteriore della maglia di un anno con Paramount+, titolare dei diritti della Serie A negli Stati Uniti, oltre ad altri accordi con eBay e la società di intrattenimento Konami. Ma...

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Inter, perdite da record da quando c'è Zhang

Tutto questo, però, non basta. Sì, perché per il terzo anno di fila l'Inter chiude in perdita: 85 milioni di euro. Di certo non sono i 140 milioni del 2022 e i 245,6 – record in Serie A – del 2021. Come riporta The Athletic, tutto ciò dimostra che la situazione debitoria della società nerazzurra non è più sostenibile: se si chiude con il segno meno in una stagione super figurarsi cosa potrebbe accadere in caso di un'annata disgraziata dal punto di vista sportivo o degli incassi. Da quando è arrivato Suning, dunque, le perdite del club sono quantificate in oltre 650 milioni. Una cifra che spaventa e che ha avuto bisogno dell'aiuto di Oaktree per essere sanata. Ma l'aiuto poi va restituito...

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La Cina come l'Arabia Saudita, poi però...

Eppure i tifosi nerazzurri erano felici e contenti quando la società è passata in mano a Zhang. E a ragion veduta, vista l'enorme disponibilità che avrebbe permesso alla società di formare una squadra pronta a lottare e vincere in Italia, in Europe e nel mondo. Poi, però, la Cina ha "chiuso i rubinetti" e il sogno è svanito, con la necessità di rivedere le uscite e portare avanti un'economia sostenibile fatta di Fair Play finanziario, abbassamento del tetto ingaggi e niente spese folli: il mercato è autofinanziato dalle cessioni ormai da un bel po' di sessioni. La Cina, dunque, rappresentava quello che oggi è l'Arabia Saudita. Poi, però, qualcosa è cambiato e Zhang ha dovuto rivedere i piani.

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Lo stadio, Zhang e il debito con Oaktree: tic tac

The Athletic sottolinea che l'esposizione debitoria con Oaktree aumenterà e avrà una scadenza fissata il 20 maggio, quando Suning dovrà restituire 329 milioni di euro per un prestito ricevuto nel 2021 dalla società di gestione patrimoniale statunitense, indispensabile per tenere in vita l'Inter quando i ricavi erano praticamente azzerati a causa del Covid. Il numero uno dei nerazzurri aveva chiesto alla vigilia della finale di Champions di rinegoziare il debito ma ormai il tempo sta per scadere. Intanto va avanti il progetto per il nuovo stadio che, qualora dovesse andare in porto, aumenterebbe il valore del club. L'approvazione del progetto per la realizzazione della nuova casa dell'Inter potrebbe essere l'ultimo regalo della presidenza Zhang, l'ultimo capitolo del sogno che poteva essere per non far sì che si trasformi in un incubo. 

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Il 2023 sportivo dell'Inter, che in campo ha conquistato Coppa Italia e Supercoppa italiana, mancando la seconda stella e perdendo solo in finale contro il Manchester City in Champions League, non basta a rassicurare sul futuro del club. Ne è convinto "The Athletic", che analizza in maniera profonda la situazione del club nerazzurro. Le casse nerazzurre hanno preso ossigeno in questo bilancio, merito di un Meazza praticamente sempre sold out e della grande cavalcata europea, riducendo le perdite, ma appena si sposta lo sguardo dal breve termine all'orizzonte si vedono tante nubi.

Inter, ricavi in aumento ma non basta

Le note positive: Lautaro e compagni si sono spinti fino all'ultimo atto del 10 giugno a Istanbul garantendo al club un introito di quasi 100 milioni di euro per i soli diritti televisivi. Un mercato oculato e l'abbassamento del tetto ingaggi ha permesso alla società di Viale della Liberazione di chiudere l'ultimo anno finanziario a 425 milioni di euro, circa 60 milioni in più rispetto al precedente esercizio, con grande soddisfazione da parte del presidente Steven Zhang, intervenuto in videocall da Nachino alla riunione degli azionisti tenutasi il mese scorso all'hotel cinque stelle Palazzo Parigi di Milano.

La squadra è in crescita, sia dal punto di vista sportivo che del brand: San Siro si è illuminato con i colori del nuovo sponsor aereo, Qatar Airways, per la partita casalinga vinta 2-0 contro il Frosinone; rinnovato un contratto per le divise con Nike; annunciata una sponsorizzazione della parte anteriore della maglia di un anno con Paramount+, titolare dei diritti della Serie A negli Stati Uniti, oltre ad altri accordi con eBay e la società di intrattenimento Konami. Ma...

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