L’Inter non è serena: Inzaghi e la curiosa scelta prima dell’Empoli

Serve una vittoria per continuare la marcia Scudetto e scacciare via i problemi dell’ultimo mese

Per fortuna si giocherà domani, quando sarà iniziato il mese d’aprile, con la speranza che il posticipo delle 20.45 a San Siro non si trasformi nel classico pesce, a chiudere un periodo tutt’altro che positivo. Già, perché marzo ha regalato pochi sorrisi all’Inter e tante chiacchiere, tante polemiche. Meglio voltare pagina. Dopo i successi, sudati, con Genoa e Bologna, per squadra e club nerazzurro sono cominciati diciotto giorni da dimenticare. Tutto è partito a Madrid, con l’eliminazione in Champions ai rigori contro l’Atletico, quindi ecco il pari interno col Napoli, tutto sommato accettabile vista la classifica, ma il terremoto è quanto accaduto dopo il 90’, con l’esplosione del caso Acerbi-Juan Jesus che si è trascinato per le successive due settimane.

Una sosta in cui l’Inter ha trovato tutto tranne che la sperata serenità in vista della volata finale, considerando che nel frattempo si sono sommati anche i soliti dubbi sulla proprietà. Dal destino di Suning per l’avvicinarsi della scadenza del prestito da restituire a Oaktree (385 milioni, interessi compresi, entro il 20 maggio), alla decisione della Corte d’Appello di Milano di riconoscere anche nel nostro paese la sentenza della Corte Suprema di Hong Kong che ha condannato Steven Zhang a restituire a China Construction Bank Aasia Corporation un finanziamento di 250 milioni di dollari, saliti nel frattempo a 320 per gli interessi (causa, questa, che comunque non riguarda direttamente l’Inter). Tanti, troppi motivi di distrazione che hanno spinto e convinto Simone Inzaghi a rimanere in silenzio in questi giorni, compresi questi due di vigilia, e ordinare la massima concentrazione ai suoi giocatori, ritrovati al completo solamente nell’allenamento di venerdì. Con una mossa a sorpresa...

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La mossa di Inzaghi

Inzaghi, come la società, vuole chiudere il prima possibile la pratica scudetto. Nessuno dubita che l’Inter vincerà il campionato, ma non si vogliono correre rischi, si vogliono evitare passi falsi che potrebbero generare ansie non necessarie. Per questo motivo il tecnico nerazzurro ha scelto di tenere con sé i giocatori alla vigilia della partita con l’Empoli. Già in altre - rare - occasioni Inzaghi aveva optato per il ritiro prima di gare interne previste alle 20.45; la linea tenuta in stagione però era quella di lasciare liberi i giocatori, con ritrovo fissato poi la mattina della partita ad Appiano Gentile per svolgere un risveglio muscolare e prepararsi mentalmente alla gara.

Questa volta no, anche se oggi sarà il giorno di Pasqua: i calciatori nerazzurri potranno festeggiare con le proprie famiglie solo la mattina, poi dovranno presentarsi alla Pinetina per l’allenamento in programma alle 17, con successiva cena al centro sportivo e notte da passere tutti insieme. L’Empoli come il Milan o la Juventus: Inzaghi vuole i tre punti e avvicinare rapidamente la seconda stella. Per questo domani sera schiererà la migliore squadra possibile, al notte di condizioni fisiche da verificare (Sommer) o stanchezza accumulata nelle gare disputate con le rispettive nazionali. L'Inter ha un calendario sulla carta agevole: Empoli in casa, Udinese in trasferta e Cagliari a San Siro, prima del derby del 22 aprile. Quattro partite e un solo obiettivo: scudetto subito.

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Per fortuna si giocherà domani, quando sarà iniziato il mese d’aprile, con la speranza che il posticipo delle 20.45 a San Siro non si trasformi nel classico pesce, a chiudere un periodo tutt’altro che positivo. Già, perché marzo ha regalato pochi sorrisi all’Inter e tante chiacchiere, tante polemiche. Meglio voltare pagina. Dopo i successi, sudati, con Genoa e Bologna, per squadra e club nerazzurro sono cominciati diciotto giorni da dimenticare. Tutto è partito a Madrid, con l’eliminazione in Champions ai rigori contro l’Atletico, quindi ecco il pari interno col Napoli, tutto sommato accettabile vista la classifica, ma il terremoto è quanto accaduto dopo il 90’, con l’esplosione del caso Acerbi-Juan Jesus che si è trascinato per le successive due settimane.

Una sosta in cui l’Inter ha trovato tutto tranne che la sperata serenità in vista della volata finale, considerando che nel frattempo si sono sommati anche i soliti dubbi sulla proprietà. Dal destino di Suning per l’avvicinarsi della scadenza del prestito da restituire a Oaktree (385 milioni, interessi compresi, entro il 20 maggio), alla decisione della Corte d’Appello di Milano di riconoscere anche nel nostro paese la sentenza della Corte Suprema di Hong Kong che ha condannato Steven Zhang a restituire a China Construction Bank Aasia Corporation un finanziamento di 250 milioni di dollari, saliti nel frattempo a 320 per gli interessi (causa, questa, che comunque non riguarda direttamente l’Inter). Tanti, troppi motivi di distrazione che hanno spinto e convinto Simone Inzaghi a rimanere in silenzio in questi giorni, compresi questi due di vigilia, e ordinare la massima concentrazione ai suoi giocatori, ritrovati al completo solamente nell’allenamento di venerdì. Con una mossa a sorpresa...

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