Zhang, rebus Inter: il futuro tra debiti, prestiti e potenziali nuovi soci

Dal nuovo finanziamento, 400 milioni per rimborsare Oaktree. Ma crescono le voci sul Medio Oriente

Da una parte il possibile rifinanziamento del debito verso Oaktree (275 milioni saliti con gli interessi a 375-385), con un nuovo prestito questa volta concesso dal fondo statunitense Pimco; dall’altra le voci rilanciate da “Il Sole 24 Ore” su una due-diligence in corso con un consorzio arabo interessato alle quote dell’Inter, con Oaktree a quel punto non ancora totalmente escluso dalla storia, visto che per ottenere quanto dovuto dovrebbe concedere un lasso di tempo maggiore finalizzato alla cessione del club nerazzurro. In mezzo Steven Zhang, che quei soldi deve trovarli e restituirli, e di conseguenza la stessa Inter. La scadenza, come ormai è arcinoto a tutti, è fissata al 20 maggio, ovvero fra soli venticinque giorni. Ascoltando le parole di Zhang negli ultimi giorni, il presidente non ha alcuna intenzione di lasciare l’Inter, dunque si va verso un proseguo dell’avventura di Suning per altri tre anni con un nuovo finanziamento con interessi superiori al 12% che aumenterà quindi la cifra che il gruppo cinese dovrà poi restituire nel 2027, quasi 500 milioni. Sempre che Zhang non apra a un nuovo azionista, inizialmente di minoranza. Si vedrà. Come detto, sullo sfondo rimane però l’Inter e la sua situazione economica che non dovrebbe subire smottamenti dall’eventuale operazione Zhang-Pimco.

Le manovre nerazzurre ed il bilancio

Il presidente dovrebbe ottenere circa 400 milioni di euro, di cui 375-385 destinati a Oaktree. A quel punto Grand Tower, la controllante che ha ricevuto il prestito dal fondo californiano, dovrebbe avere in cassa circa 100 milioni: quanto rimasto dal nuovo prestito di Pimco (fra i 15 e i 25), più quanto non utilizzato fra il 2021 e il 2024 dei 275 ricevuti da Oaktree, ovvero circa 80. Con questi 100 milioni, Suning si muoverà per la gestione ordinaria del club, ricordando come la società nerazzurra nelle ultime stagioni abbia intrapreso una strada verso la sostenibilità e l’auto finanziamento, soprattutto sul mercato, anche per rispettare le richieste della Uefa per il Fair Play Finanziario.

L’Inter ha chiuso il bilancio ’22-23 con una perdita di 85 milioni, alta, ma inferiore rispetto ai 140 dell’esercizio ’21-22. La previsione per il bilancio ’23-24 è di un passivo intorno ai 40-50 milioni, nonostante i minori introiti derivanti dalla Champions League. Il fatturato infatti aumenterà grazie alle plusvalenze dell’estate 2023 (Onana e Brozovic, quasi 70 milioni), i diritti tv della Serie A (100 milioni contri gli 87 del ’22-23) e le sponsorizzazioni (con i bonus per la vittoria dello scudetto), fra cui il nuovo accordo per la maglia con Betsson Group che potrebbe portare nelle casse 27-30 milioni ad annata. E le prospettive sono positive pensando agli introiti della nuova Champions League, con una gara di base in più a San Siro (4 contro le attuali 3) e il Mondiale per club dell’estate 2025. Non bisogna però scordare, a proposito di debiti, quello legato al Bond emesso grazie agli accordi con Goldman Sachs e Rothschild a inizio 2022: 415 milioni, con ultima rata da rimborsare entro il 9 febbraio 2027 da 392 milioni.

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