La campana dell’ultimo giro sta per suonare e nubi sempre più scure si addensano intorno all’Inter cinese, nonostante dal club trapeli comunque un leggero ottimismo a fronte dell’ennesima giornata senza novità sostanziali. Il nodo da sciogliere è legato alle modalità di pagamento proposte da Pimco (Pacific Investment Management Company) per liquidare Oaktree Capital Managment, a cui Grand Tower Sarl, holding con sede in Lussemburgo che detiene il controllo del club, dovrà versare 385 milioni entro martedì. Nel caso in cui l’operazione non vada in porto, Oaktree potrà escutere il pegno, diventando azionista di maggioranza dell’Inter.
Zhang - in base agli accordi firmati il 20 maggio 2021 non perderebbe comunque la società a zero, perché questa dovrà essere valutata al “valore equo di mercato”. L’eventuale cambio di proprietà sarebbe comunque un salto nel vuoto, considerato che Oaktree ha già nel CdA due consiglieri (Carlo Marchetti e Amedeo Carassai) e che i suoi uomini sono sempre presenti a San Siro e in tutti gli eventi legati al club, ma si prefigurerebbe lo scenario di un’Inter messa a dieta (come, ai tempi, ha fatto Elliott con il Milan) per rendere ancor più conveniente una cessione a un investitore, magari saudita, alla luce degli interessamenti arrivati da quell’area per l’Inter a Raine e Goldman Sachs che già per conto di Suning gestiscono il dossier. In questo caso andrebbe considerato almeno un anno nel limbo, quanto necessario per rendere davvero profittevole l’operazione per gli americani.