Inter, cosa lascia Zhang: 700 milioni in meno e (forse) una causa

Con i cinesi vinti 7 trofei, ma accumulato pure un indebitamento pesante da gestire per chi ne raccoglierà l’eredità

Nato il 21 dicembre, Steven Zhang, secondo l’oroscopo occidentale è un sagittario, ma il segno zodiacale più indicato per l’ormai ex presidente dell’Inter sarebbe stato quello dei gemelli o al limite della bilancia. Perché non ci possono che essere due volti - o due pesi - per giudicare la sua esperienza alla guida del club nerazzurro. Zhang, infatti, lascia una doppia eredità a chi lo seguirà: da una parte 7 trofei vinti nell’arco delle ultime quattro stagioni (a cui vanno aggiunte una finale di Champions e una di Europa League), dall’altra un indebitamento di circa 700 milioni che graverà sulle casse del club e di chi dovrà gestirlo. Il tutto - come fatto intendere dallo stesso Steven nella lettera di sabato ai tifosi - accompagnato da una più che probabile causa che Suning farà contro Oaktree per come si è arrivati all’escussione del pegno.

Zhang, causa contro Oaktree

Se poi il gruppo di Nanchino avrà degli appigli per portarla avanti, lo si capirà nel tempo. Di certo, grazie ovviamente al lavoro della dirigenza a Milano e quello sul campo di Antonio Conte e Simone Inzaghi (senza dimenticare Luciano Spalletti, l’allenatore che ha ridato la Champions all’Inter), Zhang ha saputo riportare ai vertici del calcio italiano l’Inter. Due scudetti, il primo nell’annata ’20-21 a cavallo della pandemia - con investimenti ingenti soprattutto nell’estate 2019 che hanno poi condizionato le mosse delle stagioni successive -, il secondo, quello storico della seconda stella poche settimane fa. In mezzo due Coppe Italia e tre Supercoppe italiane grazie a Inzaghi. Queste le note liete. La situazione economica dell’Inter infatti non può essere definita buona, anzi, ma al tempo stesso va sottolineato come, proprio dall’avvento di Oaktree dall’estate del 2021 col suo "compito" di vigilanza sui conti del club, ci siano stati graduali miglioramenti. Il compito del fondo americano di avvicinare l’Inter a una situazione “sana” non sarà semplice perché l’indebitamento del club rimane altissimo, intorno ai 700 milioni, frutto delle spese eccessive di Suning nei suoi primi anni di gestione e del bond da 415 milioni in capo all’Inter emesso sul finire del 2021 e in scadenza il 9 febbraio 2027. Oaktree ha un gran lavoro davanti a sé, ma potrà proseguire su una strada già indirizzata. Il debito lordo il 30 giugno 2022 era infatti di 881 milioni, sceso dodici mesi dopo a 807. Secondo le stime di questa stagione, il 30 giugno 2024 l'indebitamento dovrebbe assestarsi sui 700 milioni.

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