
L'ex bomber di Inter e Juve ha affrontato alcuni temi legati al suo passato, approfondendo le vicissitudini che si celano dietro al rapporto con l'ex presidente dei nerazzurri, Massimo Moratti, e non è mancato nel corso del format social 'Fenomeni' - nuovo format social di Prime Video Sport con interviste esclusive ai grandi campioni del calcio, intervista disponibile da oggi - condotto da un'altra vecchia conoscenza della Serie A nonché della Juventus - Luca Toni - la rivelazione di qualche aneddoto sull'esperienza all'Inter di Vieri assieme a Ronaldo, la cui influenza è stata decisiva per convincere Bobo ad indossare la maglia dei nerazzurri.
"È una grande persona": le parole su Moratti
"Moratti? Dopo tutti i casini legati ai pedinamenti e le vicende che ne sono conseguite, per dieci anni, non abbiamo quasi avuto un rapporto. Bastava che uno dei due chiamasse l’altro e tutto si sistemava". Ha esordito così Vieri ricordando il suo rapporto con il presidente dell'Inter, al quale ha di recente fatto visita: "Una ventina di giorni fa sono andato in ufficio a trovare il Pres. Abbiamo parlato una mezzoretta, ho fatto il primo passo. Tra me e lui c’è stato grande affetto, abbiamo fatto sei anni intensi, ci siamo abbracciati e abbiamo ricordato i vecchi momenti. È stato carino e gentile come sempre, è una grande persona. Mi ha fatto piacere andare da lui e salutarlo, era giusto”.
"Ciao Ronnie, sono qua per giocare con te"
Bobo Vieri non ha nascosto la sua ammirazione per Ronaldo ai tempi dell'Inter, il quale ha influenzato e non poco l'ex bomber della Juventus nella sua decisione di vestire la maglia nerazzurra. De 'O Fenomeno' Vieri ha parlato così: “Ronaldo? Sono andato all’Inter per giocare con lui. Il primo giorno sono andato allo spogliatoio, eravamo noi due soli, e gli ho detto: ‘Ciao Ronnie, io sono qua per giocare con te’. Era un giocatore mai visto. Purtroppo, causa infortuni abbiamo giocato poco insieme, avremmo potuto diventare una delle coppie più forti al mondo". Ha proseguito poi sulle doti tecniche del brasiliano in campo: "Prendeva la palla dalla sua area e dribblava tutti. Vedevi quanto era forte in allenamento. Era talmente veloce che con il suo doppio passo dribblava tutti, faceva tunnel a tutti. Cose fuori di testa mai viste, soprattutto a vederlo tutti i giorni. Per me è baciato da Dio, Dio gli ha detto: ‘Tu devi giocare a calcio’”.