Sui calendari
"Rappresentare l'Italia al Mondiale per club è un orgoglio, ci siamo riusciti con merito. È un’esperienza nuova, che si incastra tra due stagioni, e ci sarà l’inesperienza di tutti nel gestire l’inizio e la fine, considerando che poi il 23/24 agosto inizierà il nuovo campionato. Tutto questo in un contesto in cui si rischia di esasperare la pressione agonistica delle partite, con grandi difficoltà. Abbiamo imparato negli anni come le rose ristrette non siano sufficienti a fronteggiare gli impegni che abbiamo, non dimentichiamo che ci sono anche le nazionali. Lo scenario va armonizzato meglio - aggiunge - ci sono tanti soggetti, dalle leghe nazionali a Uefa e Fifa, prima o poi bisogna cercare di trovare più armonia".
Serie A a 18 squadre?
"Per esempio, è un’idea personale, sono assolutamente per ridurre le venti squadre e portarle a diciotto in Serie A. Lo dico da sempre. Dal mio punto di vista sono nettamente favorevole. Poi squadre meno blasonate forse vogliono conservare il format delle venti, però io lo dico spesso anche a loro che se le grandi vanno bene, anche il calcio italiano va bene. "Se otteniamo risultati vincenti, che si trasformano in maggiori ricavi, questi ultimi si investono nel mercato domestico. Va di pari passo con una componente della vittoria, che secondo me è uno zoccolo duro di italiani: per comprarli devi avere la disponibilità”
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