MILANO - Il presidente dell'Inter Giuseppe Marotta ha parato a margine della presentazione del libro "Il calcio del futuro, tra intelligenza artificiale e azioni ecosostenibili" di Stefano Boldrini sul nuovo San Siro. Il numero uno dei nerazzurri: "Oggi abbiamo conquistato un posizionamento importante: possiamo dire che possiamo costruire uno stadio nuovo, che deve rispondere alle esigenze di modernità, nel rispetto dei cittadini, di un senso civico, etico e di una sostenibilità ambientale - aggiunge - Di più non dico, siamo in una fase burocratica interlocutoria; ora dovremo procedere all'acquisizione del vecchio San Siro e delle aree limitrofe, a breve, nel mese di novembre, faremo il rogito. Poi servirà la fase progettuale nella quale dovrà esserci il rispetto dei criteri a cui facevo riferimento prima".
Marotta e la Serie A: "Modric spot positivo ma..."
Marotta ha anche parlato del livello del calcio italiano dove giocatori veterani come Luca Modric sono ancora protagonisti: "Preoccupante no, io vedo in Modric uno spot positivo per il calcio italiano. I nostri figli e nipoti si innamorano vedendo un giocatore del genere, magari vogliono ripetere le sue gesta in allenamento. La china del nostro calcio è in discesa, oggi il nostro campionato è di transizione, non è più l'Eldorado degli anni 2000, quando avevamo il miglior ranking ed eravamo molto competitivi. I club compravano i campioni giovani e li tenevano fino a fine carriera. Oggi arrivano nella fase calante"
Le difficoltà nell'investire
Il presidente dell'Inter ha proseguito sottolineando che: "Il Real Madrid ha preso Mastantuono a 60 milioni di euro, le italiane se prendono un 2004, un 2005 o un 2006 spendono 30-35 milioni al massimo. Il mercato di acquisizione è molto limitante. Poi c'è un altro fattore, i grandi club come Inter, Milan, Juventus, Roma, Napoli e Atalanta sono ricorsi alle plusvalenze. Nel 2000 era raro vedere i club che vendevano i giocatori, oggi senza ricorrere alle plusvalenze non saremmo in grado di presentare un bilancio adeguato. È la grande differenza ed è dovuta al fatto che i loro diritti tv all'estero sono stati venduti a 10 volte quanto li abbiamo venduti a 10 volte quanto li abbiamo venduti noi"