TORINO - Ventinove anni dopo, il dolore resta vivo e il ricordo non cancella quanto accadde in quel maledetto 29 maggio 1985. Ma la commemorazione di chi non c’è più va onorata sempre: così oggi alle 18 nella Sala delle Colonne a Palazzo di Città a Torino, si terrà la giornata della Memoria - indetta dal Comune per ogni 29 maggio - delle 39 vittime dell’Heysel. Interverranno, tra gli altri, il giornalista Darwin Pastorin (che leggerà i nomi delle 39 vittime), il fotografo Salvatore Giglio, Angelo e Fabrizio Landini, fratello e nipote di Giovacchino (uno dei caduti), Nereo Ferlat (presente nella Curva Z di Bruxelles), Beppe Franzo, oltre ad Annamaria Licata, che leggerà un messaggio di Andrea Lorentini in ricordo di Otello al quale l’appuntamento è dedicato. «Ad Andrea - dice Annamaria - abbiamo chiesto di diventare presidente di una nuova associazione Vittime dell’Heysel, come suo nonno Otello che istituì l’associazione Vittime dell’Heysel per avere giustizia». Il Comune di Torino sarà rappresentato dagli assessori Gallo e Lo Russo e dal consigliere Marrone.
La Memoria per sempre - L’obiettivo è creare un gemellaggio fra i Comuni di Torino e Reggio Emilia, dove si trova l’unico monumento in ricordo dei caduti dell’Heysel, anche in vista del trentennale della tragedia nel 2015: ecco perché sono stati invitati l’assessore Del Bue e il consigliere Montanari. «Dopo anni di battaglie per il valore della Memoria, è un primo piccolo grande passo - sostiene la Licata -. Il dovere del ricordo e il monito perché certe tragedie non avvengano più non hanno colori né bandiere». Nel mirino c’è l’istituzionalizzazione della Memoria, con il Comune e la Juventus pronti ad avviare altri progetti.
La Memoria per sempre - L’obiettivo è creare un gemellaggio fra i Comuni di Torino e Reggio Emilia, dove si trova l’unico monumento in ricordo dei caduti dell’Heysel, anche in vista del trentennale della tragedia nel 2015: ecco perché sono stati invitati l’assessore Del Bue e il consigliere Montanari. «Dopo anni di battaglie per il valore della Memoria, è un primo piccolo grande passo - sostiene la Licata -. Il dovere del ricordo e il monito perché certe tragedie non avvengano più non hanno colori né bandiere». Nel mirino c’è l’istituzionalizzazione della Memoria, con il Comune e la Juventus pronti ad avviare altri progetti.
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