GENOVA - La Juventus oggi sarà senza tifosi. O quasi. Perché qualche juventino genovese ci sarà, anche se per esserci ha dovuto passare attraverso una vicenda che sa di teatro dell'assurdo, come ci ha racconta il nostro amico Maurizio Romeo che ci ha scritto una lettera per raccontare la sua esperienza.
Carissimo Tuttosport,
ti devo raccontare la situazione in cui attualmente mi trovo perchè sembra essere veramente uscita da un racconto scritto a sei mani da Ionesco, Kafka e Pirandello...
La mia situazione è frutto delle solite decisioni "all'italiana" e della disorganizzazione di un apparato che mostra le sue debolezze e le sue mancanze e in cui, come sempre, chi paga è sempre quello che c'entra di meno.
Andiamo però con ordine, perchè tutto parte da domenica sera, ovvero da quando i risultati della trentaduesima giornata spostano con buona probabilità la conquista dei punti decisivi per la vittoria del 33° (e 4° consecutivo) scudetto bianconero alla partita con la Samp. Siccome abito a pochi metri dal Ferraris quale migliore occasione per andare a vedere la partita, considerando che potrei festeggiare insieme ad altri tifosi bianconeri la vittoria di uno scudetto per certi versi storico?
Essendo possessore di tessera del tifoso, opto per il settore ospiti anche se fra me e me mi dico che è un "suicidio": so già che arriverei a casa almeno un'ora dopo rispetto al fatto che, per una anomalia tutta italiana per la quale i tifosi del settore ospiti devono attendere almeno 40 minuti dal deflusso dei tifosi degli altri settori prima di poter uscire dallo stadio, ma mi dico che per questa volta si può fare. Se vado a vedere le partite contro Genoa o Samp, non mi metto mai la sciarpa bianconera e, nonostante questo, in altre occasioni è capitato di essere stato oggetto di insulti, lanci di oggetti o addirittura di sputi per il solo fatto di aver esultato a un gol della Juve... (Quanto siamo arretrati in Italia). Meglio quindi nel settore ospiti, almeno lì sarei stato libero di esprimere il mio tifo e, in fondo, i responsabili degli scellerati atti del deby sono già stati tutti arrestati e/o daspati.
Alle 9.25 di lunedì acquisto quindi regolarmente il mio titolo.

Nella mezzora successiva però la Sampdoria, su indicazione della Questura, blocca la vendita dei biglietti a seguito degli incidenti avvenuti nel derby di Torino.
Non mi preoccupo, in fondo non sono un violento, non ho fatto mai del male a una mosca e amo il calcio. Non vorrai mica che mi lascino fuori dallo stadio???
E invece... per tre giorni non si sa più a, fino alle decisioni dell'Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive del Ministero dell'Interno che ieri impediscono la trasferta ai tifosi della Juventus. cui sono seguite le decisioni della Questura di Genova, sul sito della Sampdoria questa mattina sono comparse le informazioni relative all'acquisto dei biglietti per la partita, e noto:
«Vendita attiva nella regione Liguria e riservata ai residenti della stessa. Rimborso del biglietto per chi lo avesse acquistato senza i suddetti requisiti da effettuarsi entro le ore 18.00 di sabato 2 maggio p.v. recandosi al medesimo punto vendita che ha emesso il biglietto. Per chi lo avesse acquistato online Listicket provvederà a mandare e-mail su come richiedere il rimborso. Chiusura Settore Ospiti».
Prendo atto della decisione e non mi perdo d'animo, decidendo di acquistare un altro biglietto (questa volta in tribuna spendendo 25 € in più). Considerando che le vendite dei biglietti per il settore ospiti fra le 9 e le 10 del mattino di lunedì non siano state molte, mi attendo che il mio biglietto sia stato anato ma che in attesa di ricevere la mail del rimborso io possa comunque accedere alla vendita.
Arrivato alle 14 al Sampdoria Point in pieno centro di Genova e davanti a una cassiera che dopo aver dato a un tifoso toscano informazioni al telefono in merito alle limitazioni, con me si lascia andare a una confidenza: «È una limitazione che non conta a. Ci sono tanti gobbi di m... in Liguria. Bisognava lasciare la partita aperta ai soli abbonati, almeno sapevi che erano tutti doriani!". Ecco, appunto.
Chiedo un biglietto di Tribuna Superiore e dopo aver inserito i dati la cassiera di prima mi dice: «Non puoi prendere un biglietto perché qui mi risulta che tu ne abbia un altro... Finchè non ti arriva comunicazione dell'anamento non ne puoi comprare un altro».
Ma come? Dalla decisione presa ieri sono passate quasi 20 (!) ore e il mio titolo risulta ancora valido? Oltretutto da Listicket non mi era nemmeno arrivata alcuna comunicazione in merito, anzi andando sul loro sito compariva una pagina in cui si confermava la validità del mio titolo di accesso.

Per oltre 6 ore mi trovo quindi in una sorta di "limbo": non ho in mano un biglietto valido (con cui possa entrare quindi allo stadio sabato) perchè il settore per cui l'ho acquistato è stato chiuso e allo stesso tempo, per la legge Maroni, non posso acquistare un altro titolo fin quando quello non sia stato anato.
Alle 15.35 di oggi ricevo la seguente mail da Listicket: «Buongiorno, la informiamo che per l’evento in oggetto il SETTORE OSPITI sarà chiuso, pertanto la informiamo che i suoi biglietti sono stati anati ed abbiamo richiesto lo storno dell’importo da lei speso. I tempi di riaccredito dipendono direttamente dal suo istituto di credito. Distinti Saluti».
Questa sera, appena uscito dall'ufficio, proverò nuovamente ad acquistare il biglietto della partita ma non ho ancora né la certezza di trovarlo, né la sicurezza che tutto andrà liscio. In questo momento non saprei rispondere a chi mi chiedesse se mi senta più ostaggio dei violenti, di decisioni poco comprensibili o della burocrazia... Poi ci si lamenta che gli stadi sono vuoti e che la gente non ha fiducia nelle istituzioni. Per forza! Questo succede quando a pagare sono le persone che vogliono solo vedere una partita di calcio e tifare per la propria squadra, quelli che probabilmente domenica erano a casa e che condannavano i fatti violenti!
In fondo i responsabili dei fatti di domenica hanno provvedimenti di Daspo a carico e dovrebbero già essere allontanati dagli stadi. Invece di punire solo i responsabili e (eventualmente) chi non li ha fermati, si decide di punire tutti e nemmeno si rendono conto che così facendo, dagli stadi allontanano solo le brave persone. Una str***a - perdonatemi il termine - tutta italiana.
Vi ringrazio per l'attenzione.
Maurizio Romeo
Carissimo Tuttosport,
ti devo raccontare la situazione in cui attualmente mi trovo perchè sembra essere veramente uscita da un racconto scritto a sei mani da Ionesco, Kafka e Pirandello...
La mia situazione è frutto delle solite decisioni "all'italiana" e della disorganizzazione di un apparato che mostra le sue debolezze e le sue mancanze e in cui, come sempre, chi paga è sempre quello che c'entra di meno.
Andiamo però con ordine, perchè tutto parte da domenica sera, ovvero da quando i risultati della trentaduesima giornata spostano con buona probabilità la conquista dei punti decisivi per la vittoria del 33° (e 4° consecutivo) scudetto bianconero alla partita con la Samp. Siccome abito a pochi metri dal Ferraris quale migliore occasione per andare a vedere la partita, considerando che potrei festeggiare insieme ad altri tifosi bianconeri la vittoria di uno scudetto per certi versi storico?
Essendo possessore di tessera del tifoso, opto per il settore ospiti anche se fra me e me mi dico che è un "suicidio": so già che arriverei a casa almeno un'ora dopo rispetto al fatto che, per una anomalia tutta italiana per la quale i tifosi del settore ospiti devono attendere almeno 40 minuti dal deflusso dei tifosi degli altri settori prima di poter uscire dallo stadio, ma mi dico che per questa volta si può fare. Se vado a vedere le partite contro Genoa o Samp, non mi metto mai la sciarpa bianconera e, nonostante questo, in altre occasioni è capitato di essere stato oggetto di insulti, lanci di oggetti o addirittura di sputi per il solo fatto di aver esultato a un gol della Juve... (Quanto siamo arretrati in Italia). Meglio quindi nel settore ospiti, almeno lì sarei stato libero di esprimere il mio tifo e, in fondo, i responsabili degli scellerati atti del deby sono già stati tutti arrestati e/o daspati.
Alle 9.25 di lunedì acquisto quindi regolarmente il mio titolo.

Nella mezzora successiva però la Sampdoria, su indicazione della Questura, blocca la vendita dei biglietti a seguito degli incidenti avvenuti nel derby di Torino.
Non mi preoccupo, in fondo non sono un violento, non ho fatto mai del male a una mosca e amo il calcio. Non vorrai mica che mi lascino fuori dallo stadio???
E invece... per tre giorni non si sa più a, fino alle decisioni dell'Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive del Ministero dell'Interno che ieri impediscono la trasferta ai tifosi della Juventus. cui sono seguite le decisioni della Questura di Genova, sul sito della Sampdoria questa mattina sono comparse le informazioni relative all'acquisto dei biglietti per la partita, e noto:
«Vendita attiva nella regione Liguria e riservata ai residenti della stessa. Rimborso del biglietto per chi lo avesse acquistato senza i suddetti requisiti da effettuarsi entro le ore 18.00 di sabato 2 maggio p.v. recandosi al medesimo punto vendita che ha emesso il biglietto. Per chi lo avesse acquistato online Listicket provvederà a mandare e-mail su come richiedere il rimborso. Chiusura Settore Ospiti».
Prendo atto della decisione e non mi perdo d'animo, decidendo di acquistare un altro biglietto (questa volta in tribuna spendendo 25 € in più). Considerando che le vendite dei biglietti per il settore ospiti fra le 9 e le 10 del mattino di lunedì non siano state molte, mi attendo che il mio biglietto sia stato anato ma che in attesa di ricevere la mail del rimborso io possa comunque accedere alla vendita.
Arrivato alle 14 al Sampdoria Point in pieno centro di Genova e davanti a una cassiera che dopo aver dato a un tifoso toscano informazioni al telefono in merito alle limitazioni, con me si lascia andare a una confidenza: «È una limitazione che non conta a. Ci sono tanti gobbi di m... in Liguria. Bisognava lasciare la partita aperta ai soli abbonati, almeno sapevi che erano tutti doriani!". Ecco, appunto.
Chiedo un biglietto di Tribuna Superiore e dopo aver inserito i dati la cassiera di prima mi dice: «Non puoi prendere un biglietto perché qui mi risulta che tu ne abbia un altro... Finchè non ti arriva comunicazione dell'anamento non ne puoi comprare un altro».
Ma come? Dalla decisione presa ieri sono passate quasi 20 (!) ore e il mio titolo risulta ancora valido? Oltretutto da Listicket non mi era nemmeno arrivata alcuna comunicazione in merito, anzi andando sul loro sito compariva una pagina in cui si confermava la validità del mio titolo di accesso.

Per oltre 6 ore mi trovo quindi in una sorta di "limbo": non ho in mano un biglietto valido (con cui possa entrare quindi allo stadio sabato) perchè il settore per cui l'ho acquistato è stato chiuso e allo stesso tempo, per la legge Maroni, non posso acquistare un altro titolo fin quando quello non sia stato anato.
Alle 15.35 di oggi ricevo la seguente mail da Listicket: «Buongiorno, la informiamo che per l’evento in oggetto il SETTORE OSPITI sarà chiuso, pertanto la informiamo che i suoi biglietti sono stati anati ed abbiamo richiesto lo storno dell’importo da lei speso. I tempi di riaccredito dipendono direttamente dal suo istituto di credito. Distinti Saluti».
Questa sera, appena uscito dall'ufficio, proverò nuovamente ad acquistare il biglietto della partita ma non ho ancora né la certezza di trovarlo, né la sicurezza che tutto andrà liscio. In questo momento non saprei rispondere a chi mi chiedesse se mi senta più ostaggio dei violenti, di decisioni poco comprensibili o della burocrazia... Poi ci si lamenta che gli stadi sono vuoti e che la gente non ha fiducia nelle istituzioni. Per forza! Questo succede quando a pagare sono le persone che vogliono solo vedere una partita di calcio e tifare per la propria squadra, quelli che probabilmente domenica erano a casa e che condannavano i fatti violenti!
In fondo i responsabili dei fatti di domenica hanno provvedimenti di Daspo a carico e dovrebbero già essere allontanati dagli stadi. Invece di punire solo i responsabili e (eventualmente) chi non li ha fermati, si decide di punire tutti e nemmeno si rendono conto che così facendo, dagli stadi allontanano solo le brave persone. Una str***a - perdonatemi il termine - tutta italiana.
Vi ringrazio per l'attenzione.
Maurizio Romeo
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