Riprendersi Berlino: l’inno l’ha scritto Agnelli

Non è Andrea, ma Manuel degli Afterhours che nel 2009 ha composto il pezzo, colonna sonora perfetta per questa finale Juve-Barça
Riprendersi Berlino: l’inno l’ha scritto Agnelli© ANSA

TORINO - Ha composto e cantato l’inno ideale per la finale di Berlino... a sua insaputa. Era il 2009 quando una band di culto del rock alternativo italiano, gli Afterhours, uscivano con un singolo di discreto successo, “Riprendere Berlino” che sei anni dopo potrebbe diventare la colonna sonora ideale di avvicinamento alla madre di tutte le partite, Juventus-Barcellona. Forse il destino era scritto tutto nel cognome di chi la canta, sinonimo per eccellenza di Juventus. Parliamo di Manuel Agnelli, fondatore e front-man degli Afterhours. Se uno dopo la vittoria sul Real Madrid avesse voluto comporre l’inno bianconero della finale, difficilmente sarebbe riuscito a scrivere un testo così cucito sull’evento, così vicino allo stato d’animo che prova in queste ore il tifoso bianconero medio. Il tutto con una melodia in crescendo, che pare scandire l’attesa speranzosa di queste ore, anche se in realtà la canzone ha già oltre sei anni e nessuno poteva immaginare che potesse tornare buona per un evento così importante per tutto il Paese. Ma soprattutto, “Riprendere Berlino” ci sembra il modo migliore per evocare il bis della notte magica del 2006, quella del quarto titolo mondiale dell’Italia. Scegliamo qualche passaggio del testo che sembra proprio scritto apposta per sabato sera (ma qualsiasi verso è calzante): Non sarebbe strano/ se capitasse a noi; non sarebbe bello/ riprendere Berlino/ fare la cosa giusta/ essere razionali/ mentre ti gira la testa/ non sarebbe strano/ prenderla senza eroi. E soprattutto quel finale ripetuto quattro volte, quasi una preghiera della speranza bianconera: Se capitasse a noi...

Buon auspicio
Chissà che sia anche di buon auspicio. E chissà che la canzone serva anche a far conoscere gli Afterhours, veri artisti che hanno il solo limite di essere relegati in una nicchia dalla musica che gira intorno. Riprendere Berlino fu il primo singolo di quell’album, intitolato “I milanesi ammazzano il sabato” ma gli Afterhours sono attivi da quasi trent’anni, quando iniziarono la loro avventura da ragazzini. Con gli anni la formazione è cambiata più volte ma ruota sempre intorno al fondatore, il 49enne Manuel Agnelli, originario di Corbetta, hinterland milanese, personaggio schivo ma eclettico: non è solo voce e chittarrista degli Afterhours, è stato produttore di altre band a lui vicine (Verdena su tutti, col quale vinse il premio di miglior produttore dell’anno), ha ideato e organizzato il Tora! Tora! Festival, a inizio millennio evento musicale indimenticabile per gli amanti della scena indipendente. Sempre nel 2009 duettava con Mina in “Adesso è facile” (da lui scritta), ma si è anche concesso un’incursione nella narrativa con la pubblicazione de “I racconti del tubetto” (Ultrasuoni), poi ristampato da Mondadori col titolo “Il meraviglioso tubetto”. Insomma, un artista completo, ma non solo: nel febbraio di quest’anno, assieme ad altri, ha combattuto contro la Siae per ottenere regole più semplici a sostegno di giovani artisti e per l’organizzazione dei concerti, ottenendo anche una più equa ripartizione della grande torta dei diritti d’autore.

RIPRENDERE BERLINO
Luce del mattino
Luce di un giorno strano
Pensavi di esser perso
Che cambia il tuo destino
Non sarebbe bello
Non farsi più del male
Non sarebbe strano
Se capitasse a noi
Anche il paradiso
Vuole essere un inferno
Era tutto scontato
Finché non sei caduto
Non sarebbe bello
Riprendere Berlino
Non sarebbe strano
Prenderla senza eroi
Non sarebbe bello
Venire ad incontrarti
Senza aver paura
Di non ritrovarci mai
Fuori dalla tua porta
Fare la cosa giusta
Essere razionali
Mentre ti gira la testa
Non sarebbe bello
Non farci più del male
Non sarebbe eroico
Non essere degli eroi
E non aver paura
Se capitasse a noi

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