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TORINO - Con quel sinistro al volo con cui ha freddato Marchetti nella Supercoppa italiana Dybala ha già appassionato i tifosi della Juventus, che non vedono l’ora di poter ammirare altre sue magie. Perché non basta un acuto, in tempo di vacanza, sebbene abbia portato in bacheca un’altra Coppa, per conquistare un popolo dal palato raffinato come quello bianconero, abituato a campioni dai colpi e dalle giocate magistrali. Dybala deve ripetersi quanto prima e sfruttare la sorte per prendersi la Juventus: l’infortunio di Alvaro Morata, infatti, lo proietta direttamente nella lista dei titolari domani contro l’Udinese. Avrebbe dovuto esserlo anche a Shanghai, salvo la sorpresa Kingsley Coman. Allegri ha spiegato le scelte cinesi e per la prima di campionato allo Stadium (fischio d’inizio alle 18) si cambia: in coppia con Mario Mandzukic, punto di riferimento nell’attacco bianconero, ci sarà Dybala. L’argentino ha novanta minuti per prendersi la Juventus perché già dalla domenica successiva, il 30 agosto all’Olimpico della capitale contro la Roma, dovrà cedere il posto a Morata, in recupero sprint dal problema muscolare che lo ha fermato nella trasferta cinese.
BOOM ALL'ESORDIO - L’obiettivo - neanche poi così velato - dell’argentino è quello di partire con il botto anche in campionato e - di conseguenza - mettere in difficoltà il tecnico sulle scelte da compiere in attacco. Se infatti Dybala dovesse “battezzare” con un gol pure la sua prima partita di campionato con la maglia della Juventus sarebbe poi difficile tenerlo in panchina. Sull’argomento però Allegri sembra essere piuttosto realista e poco condizionabile: non vuole mettere troppa pressione al giocatore, che rappresenta l’acquisto più costoso (32 milioni più otto di bonus) dell’era Andrea Agnelli, e preferisce farlo crescere gradualmente. Ma chissà che sotto l’ala del tecnico livornese a Dybala capiti quello che è accaduto l’anno scorso a Morata, cioè una vera e propria esplosione, tanto da scalare le gerarchie nel reparto avanzato e porsi come partner preferito al fianco di Tevez, trascinando la Juventus nella finale di Champions League.
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