TORINO - Finalmente in Champions League, dove non ha mai giocato. Anderson Hernanes può coronare con la maglia della Juventus uno degli obiettivi che si era prefissato un anno fa, quando ha ricominciato a lavorare insieme con il mental coach, Sandro Corapi, con il quale aveva avviato la collaborazione fin dai tempi della Lazio. Non un semplice motivatore, ma un professionista a tutto tondo che crea le condizioni affinché il giocatore possa esprimere al meglio talento e potenziale, lavorando sulle dinamiche mentali, fisiche e tecniche. «Hernanes dà grandi soddisfazioni perché è un professionista, segue con umiltà tutte le indicazioni, e come uomo è un grande per profondità e sensibilità».
LA FILOSOFIA - A detta di Corapi, la Juventus si ritrova un calciatore tutto casa, fede e campo. «Se il club bianconero pensa di avere acquistato un campione che, da 0 a 100, ha come valore 60-70, si sbaglia perché la sua quotazione supera la soglia del 100: nel primo periodo con l’Inter ha avvertito una situazione di disagio, non riusciva a esprimersi al meglio. Così abbiamo ripreso un percorso insieme, aveva soltanto bisogno di un input, di una mano esterna ed è diventato un atleta completamente diverso, che ha acquisito consapevolezza dei propri mezzi e non ha paura della concorrenza. Basta ricordare il finale della scorsa stagione, quando ha trascinato l’Inter. Se si vuole ottenere cose che non si sono mai ottenuto prima bisogna essere disposti a fare cose che non si sono mai fatte. E lui si è messo in gioco: soltanto con l’allenamento non si riesce a raggiungere determinati risultati, servono dinamiche mentali. Si gioca con i piedi, ma si pensa con la testa».