Juve, le certezze di Allegri

La difesa, il nuovo "asse centrale", Morata e la solidità del gruppo. Ecco perché il tecnico crede nella rimonta e in una grande stagione
Juve, le certezze di Allegri© www.imagephotoagency.it
TORINO - Keep calm e passala a Hernanes. O in alternativa a Marchisio. Non ci fossero problemi di sponsor, alla ripresa degli allenamenti con tutta la rosa, Massimiliano Allegri indosserebbe una maglietta così. Un po’ per sdrammatizzare come piace a lui, ma anche per lanciare un messaggio ai “preoccupati”.  Con il ritorno dell’azzurro e l’arrivo del trequartista atteso tutta l’estate, si riforma l’asse centrale intorno al quale potrà ruotare il gioco bianconero, che di solito parte da Bonucci e si svilupperà sulla spina dorsale completata da Marchisio ed Hernanes. Forse non è come dire Pirlo e Tevez, ma tranquillizza il tecnico che ritrova un solido punto di riferimento a cui appoggiare e  con cui organizzare il dinamismo degli incursori e la fantasia delle punte. Non solo, Allegri ha almeno altre tre ragioni che lo fanno stare calmo anche a zero punti.
 
Perché, per la cronaca, Massimiliano Allegri è tutt’altro che turbato dalla partenza in campionato. Premesso che, come avrebbe detto il compianto Catalano di Quelli della notte (youtubbare under 40): è sempre meglio vincere le prime due partite che perderle, il tecnico bianconero non si spaventa per la classifica e progetta serenamente la rimonta, nel ciclo della verità che seguirà la sosta per le nazionali. Tra campionato e Champions League, La Juventus affronterà nove partite in sei settimane, fra cui le trasferte contro Napoli e Inter in campionato e le prime tre gare del girone di Coppa. Al fischio finale di Juventus-Borussia Mönchengladbach de l 21 ottobre, i bianconeri sapranno se le prime due sconfitte sono state due incidenti, casualmente consecutivi, o un segnale funesto.
 
State calmi - E Allegri, dicevamo, è tranquillo. Ha iniziato la stagione senza il trequartista intorno al quale aveva disegnato il suo progetto tattico, dovendo contestualmente fare a meno di Marchisio e Khedira, i due uomini d’ordine davanti alla difesa. Della spina dorsale pensata in estate, insomma, rimaneva il solo Bonucci. Sabato contro il Chievo, il tecnico trova in un colpo solo Marchisio ed Hernanes, solidificandolo scheletro della formazione. Ne trarrà vantaggio il gioco in generale, che con Padoin regista ha fatto fatica a svilupparsi, ma anche chi può aggiungere fantasia (vedi Dybala o Morata) e dinamismo (Pogba, Pereyra o Sturaro).
 
Il muro di Torino - Ma non sono solo Marchisio ed Hernanes a tranquilizzare Allegri. Più efficaci di qualsiasi ansiolitico ci sono Barzagli, Bonucci e Chiellini, principi attivi di una fase difenisva che, nonostante la partenza, resta la migliore della Serie A. In un campionato che spesso si decide sul numero dei gol subiti più che su quelli fatti, poter contare su una retroguardia così affidabile è, effettivamente, un vantaggio non indifferente. Con il modulo a tre o con quello a quattro, la Juventus può contare sull’esperienza dei tre centrali, con la frizzante aggiunta del talento di Daniele Rugani, l’Under 21 che impara e cerca spazio. Difficile dubitare della serenità dell’allenatore a riguardo. 

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