Juventus, scatta l’operazione SpaccaNapoli

Duello scudetto, ecco come: la verticalità di Sarri contro il giropalla di Allegri, l'Higuain dipendenza contro la coralità. Il “manipolo ristretto” contro il turnover
Juventus, scatta l’operazione SpaccaNapoli

TORINO Fuori i secondi, si dice di solito. In questo caso il concetto è fuori i terzi, i quarti, i quinti... Nel senso che la lotta scudetto - per quanto dice il campo, più ancora che per quanto dice la classifica - sembra davvero ridotta ad una sfida a due, con il Napoli che scappa e la Juventus che insegue a due punti di distacco, che per il momento sono virtualmente tre in virtù del risultato dello scontro diretto (vinto dal Napoli al San Paolo). Trattasi di duello vivo e vibrante, ma tecnico-tatticamente interessante giacché poggiato sulle due filosofie diverse di intendere il calcio che contraddistinguono i tecnici Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri, ergo i loro organici, ergo le loro squadre tipo.

DIPENDENZA Parlare di Higuain dipendenza sarebbe riduttivo, per carità, proprio nei confronti di Sarri. Anche perché Higuain ce l’aveva pure Rafa Benitez, ma i risultati di rendimento suoi e del Napoli tutti erano ben diversi... Tuttavia è innegabile che il peso specifico del Pipita sull’andamento dei partenopei sia massiccio, nonché nettamente più alto rispetto a quello che qualsivoglia bianconero (lo strepitoso Paulo Dybala compreso) ha sull’andamento della Juventus. I dati parlano chiaro, in questo senso: Higuain ha segnato 20 gol su 41, vale a dire praticamente il 50 per cento delle marcature complessive; le reti di Higuain, inoltre hanno portato - dati Footballdata - 25 dei 44 punti azzurri, cioè il 56,8 per cento del totale. Vien da sé che se - via agli scongiuri del caso, sul fronte partenopeo - l’argentino dovesse avere una flessione di rendimento, beh, il Napoli qualcosa di sicuro dovrebbe inventarsi per riuscire a colmare l’assenza. E sottolineiamo: non è detto che per forza rallenti, ma di certo dovrebbe rivedere determinati equilibri. Per ciò che concerne la Juventus, invece, il discorso è ben differente anche al netto del rendimento monstre di Dybala. Perché se è vero che l’ex rosanero è sempre più uomo squadra e, accanto alle qualità tecniche sta dimostrando carisma e personalità, è anche vero che pure i suoi compagni di reparto hanno avuto modo di dimostrarsi all’altezza e trainanti, quando hanno avuto l’opportunità di offrire il proprio contributo. Da Mario Mandzukic a Simone Zaza (con la sua media minuti giocati/gol realizzati da primatista della Serie A). Con il solo Alvaro Morata in difficoltà, ma probabilmente vittima proprio dell’agguerrita concorrenza che ne sta minando convinzione e consapevolezza nei mezzi. Sono ben 24 su 37, non a caso, le reti segnate dagli attaccanti bianconeri in campionato, il 64,8 per cento.

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