Allegri martello Juve: avanti il prossimo

Tutti sulla corda, tutti in bilico, nessun posto garantito. Così il tecnico lancia la Juve nel dentro o fuori con la Lazio
Allegri martello Juve: avanti il prossimo© www.imagephotoagency.it

VINOVO - La lucida follia di Massimiliano Allegri non ha nulla di inedito o particolarmente stravagante. E’, piuttosto, lo “strumento” utilizzato dal tecnico della Juventus per tenere costantemente alto il morale della truppa dopo l’avvio horror di campionato. E con la medesima nitidezza d’animo e di mente, l’allenatore porta avanti un progetto che sconfinerebbe nel miracoloso: già, perché il quinto scudetto consecutivo avrebbe un sapore di impresa come neppure il tricolore del 5 maggio (2002) o quello di Trieste (2012). Così succede che se a quel tempo Chiellini definiva il corregionale «l’unico pazzo a crederci ancora», oggi molti tifosi danno del genio ad Allegri, altri ancora del coraggioso per l’esclusione di Paul Pogba - causa scelta tecnica - a Udine. Di sicuro, il tecnico prosegue nell’opera di martellamento dei suoi giocatori. Tutti sulla corda, tutti in bilico, nessun posto garantito. «In questo momento non bisogna accontentarsi di un mantenimento della situazione, ma lavorare ancora per ottenere un miglioramento, a livello di singoli e di squadra. Se ci riusciamo, i risultati arriveranno». Cosa migliorare, allora? Le due fasi, offensiva e difensiva, il che detto a parole pare facile. Sul campo, infatti, la Juventus non è ancora una macchina perfetta e la Coppa Italia, in questo senso, può rappresentare un intrigante mezzo per progredire.

RECORD? NO, GRAZIE - Allegri martella i timpani dei calciatori perché c’è tutto in ballo e tutto va conquistato, se i marziani una volta blaugrana, un’altra bavaresi lo concederanno. Senza che ciò diventi un’ossessione, così come Alvaro Morata non deve scervellarsi per inventare chissà quali intrugli e ritrovare la vena di bomber. Ma le motivazioni devono sempre essere massimali, sia che di fronte ai campioni d’Italia si presenti il Barcellona sia una squadra della provincia più astrusa. E’ per questo che il tecnico toscano continua a ripetere un concetto di fondo: le dieci vittorie consecutive non hanno portato nuovi trofei nel museo dello Stadium e i record da battere non rinnovano la bacheca del club. Lavoro fisico e crescita mentale devono procedere di pari passo, per far sì che a fine stagione siano gli altri a doversi complimentare con la Juventus.

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