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TORINO - «Regalerei il mio nuovo film - “L’abbiamo fatta grossa” - a Totti e compagni così lo potrebbero guardare assieme in pullman. Ma soltanto dopo la partita di domenica contro la Juventus, non prima. Altrimenti si distraggono.... Sarà durissima allo Stadium».
Carlo Verdone, ma fin qui l’ha fatta più grossa la Juventus o la sua Roma?
«Entrambe: una nel bene e l’altra, purtroppo, nel male».
Quella dei bianconeri è stata una rimonta da film: sorpreso?
«Per niente, me lo aspettavo che sarebbero risaliti. Tifo Roma, ma da sportivo devo ammettere che la Juventus in questo momento è la società migliore di serie A. In tante squadre i giocatori spesso fanno tardi la notte: alla Juve, invece, ho le sensazione che ci sia maggiore disciplina».
La Juventus domina da quattro anni: è un po’ il Checco Zalone del pallone?
«Direi che lo è più il Barcellona. O al massimo il Bayern».
Il successo di Checco Zalone sta spaccando il cinema: lei da che parte sta?
«Lo vivo come un fenomeno, ha intercettato qualcosa di nuovo e penso che il motivo stia nella scorrettezza e nella candidezza del personaggio. E’ un attore intelligente e originale, c’è a chi piace e a chi no: però se muove queste masse una ragione c’è. Nessuna invidia, da parte mia: anzi, quando uno è bravo lo vado sempre a vedere».
Ha vissuto l’esonero di Garcia come una liberazione?
«No, anche perché non me la sento di attribuire tutte le colpe a lui. La Roma è affetta da una patologia. Abbiamo cominciato la stagione incantando e poi improvvisamente siamo spariti. L’abbiamo fatta davvero grossa. Preparazione, sistemi di gioco, testa dei giocatori altrove: mi piacerebbe capire qual è il problema».